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Pesare l’uovo di Pasqua, ecco perché tutti lo fanno (e perché i supermercati lo vietano)

Pubblicato il 22/03/2024 09:59
pesare uova di pasqua

Un noto detto recita: “Ma possiamo vincere la guerra”? No, in effetti no. Se la maggior preoccupazione delle persone, ora, è pesare le uova di Pasqua per essere certi di quale sorpresa trovarci dentro. È la nuova mania che spopola in Italia. E così si assiste a scene di persone che mettono le uova pasquali sulla bilancia del supermercato dove, di solito, si pesano la frutta e la verdura. Basta fare la differenza tra il peso dichiarato dell’uovo (in genere 150 grammi ma ci sono diverse misure) e il peso complessivo registrato dalla bilancia: il risultato è il peso della sorpresa. Se si conosce il peso della sorpresa, si sa anche quale sarà l’oggetto all’interno. Sui social, infatti, sono state diffuse le liste con i relativi pesi. Dalle principesse ai personaggi di Dragon Ball, sarà così possibile “scegliere” il preferito, senza il rischio di trovarci dentro una sorpresa sgradita. (Continua a leggere dopo la foto)
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pesare uova di pasqua

Data questa follia dilagante, alcuni supermercati hanno iniziato a prendere provvedimenti, vietando ai clienti di pesare le uova sulle proprie bilance. Ed ecco apparire cartelli qua e là con i divieti. E allora si è creato anche un contenzioso. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, ha spiegato che “il supermercato ha tutto il tutto diritto di” vietare che le uova vengano pesate, “per ragioni igieniche o per evitare che nel reparto ortofrutta si crei la coda”. Però… Non si può togliere il diritto al cliente di pesare il prodotto all’interno del punto vendita portandosi dietro una bilancia. Ma questo trucco, poi, funziona veramente? (Continua a leggere dopo la foto)

pesare uova di pasqua

Come spiega Repubblica, “se è vero che le uova dei grandi marchi sono prodotte in serie, è anche vero che come tutti gli alimenti, possono esserci delle piccole differenze di peso tra l’una e l’altra. Piccole anomalie che la normativa italiana consente entro certo limiti: per gli articoli da 100 a 200 grammi la tolleranza è di 4,5 grammi, in eccesso o in difetto”. Già questo piccolo scostamento, quindi, potrebbe far saltare i calcoli e quindi anche la sorpresa sperata. Questa storia ci insegna un’altra cosa: non abbiamo neanche più il gusto della sorpresa, ci stiamo togliendo anche questa gioia. Vogliamo scegliercela, saperlo prima. Che brutto mondo stiamo lasciando ai più giovani. Per questo, poi, non possiamo lamentarci di loro.

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