Vai al contenuto

Paragone: “Classe dirigente non all’altezza. Ecco come andrebbe governato il Paese”

Pubblicato il 25/11/2019 10:24

Il senatore dei 5 Stelle Gianluigi Paragone fa di nuovo sentire la sua voce per commentare l’attuale fase che sta attraversando il Movimento e il governo. E lo fa partendo dal video che Beppe Grillo e Luigi Di Maio hanno pubblicato insieme su Facebook dopo l’incontro pacificatore di Roma. “È il video del benaltrismo, del pensare al domani perché non sappiamo fare le cose oggi. In attesa del mondo perfetto, riusciamo a fare le cose palla a terra? Riusciamo a mettere a tema il fatto che le case pignorate perdono la metà del valore e i proprietari rimangono sempre impiccati al loro debito?”. Così Gianluigi Paragone è intervenuto su Radio Cusano Campus.

Paragone ha poi aggiunto: “Grillo ha fatto questo video bellissimo, a parte la stronzata del dateci un voto come si dà un euro… Vuol dire che ormai hai perso la bussola. Perché non ci occupiamo delle aste fallimentari? Ho detto a Bonafede: ‘Sei bravissimo, ti stimo, ti prego metti la testa nei tribunali fallimentari’. Lì ci sono i condor che si avventano sulle vittime. Questa è un’urgenza, fanno tanti decreti ‘ad minchiam’, facessero anche questo. Il Parlamento non conta nulla, è ingolfato e bypassato, passa tutto dal governo”.

Poi un’altra stoccata che dà voce all’anima dissidente del Movimento, a quella parte di cittadini che non si sente più rappresentata da un leader politico che sembra più concentrato nelle dinamiche del Palazzo che non nei problemi reali dei cittadini. “Bene che Di Maio dica quelle cose sulla revoca delle concessioni, ma al momento sono solo belle parole perché abbiamo la famiglia Benetton che propone il taglio del 5% dei pedaggi all’anno e il governo che balbetta qualcosa. In questi giorni si torna a parlare di scudo per Mittal e nel mentre i ponti crollano, il Mose diventa oggi quello che sarà domani il Tav cioè la dimostrazione di come le grandi opere non servano se non a ungere qua e là”.

Conclude infine Paragone: “Ci sono imprenditori che aspettano crediti dalla pubblica amministrazione. Abbiamo una macchina pubblica che potrebbe essere all’altezza delle sfide, ma una classe dirigente che non lo è”. Sul mancato decreto per pagare i crediti alle imprese Paragone commenta: “Le responsabilità? Dal premier a tutto il Mef, in cui ci sono quelli del Pd ma anche i nostri”. Insomma, più chiaro di così non si può. E stando anche al successo che Paragone sta raccogliendo sui social e sulla sua pagina Facebook (che continua a crescere a differenza di quella di molti storici leader del Movimento), vuol dire che quella voce ora è la più rappresentativa dell’animo dei 5 Stelle.

.

Ti potrebbe interessare anche: Lo Stato deve soldi alle imprese che, nel frattempo, non possono riscattare i crediti. Così le aziende rischiano il fallimento

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure