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“Nuovo” Piano pandemico, le stesse folli misure di Speranza. I dubbi del professor Bizzarri: “Andrebbe riscritto”

Pubblicato il 29/01/2024 20:56

Il nuovo Piano pandemico del ministro Orazio Schillaci ricalca fedelmente alcune tra le più controverse – e fallimentari – misure introdotte al tempo del Covid-19 dall’ineffabile duo Conte & Speranza, al punto che non si ravvede alcuna discontinuità. Ci affidiamo, dunque, alla voce autorevole di Mariano Bizzarri, oncologo di fama mondiale, nonché docente di Biologia dei sistemi alla Sapienza di Roma, biofisico, alla guida del System Biology Group Laboratory. Egli ha individuato ed esposto tutte le sue (ma anche le nostre) perplessità, declinate per comodità in cinque punti, anche se di certo c’è tanto da eccepire. Il tutto con lo sfondo funesto della famigerata “Malattia X”, che nemmeno esiste eppure viene già usata come arma di terrore dall’Organizzazione mondiale della sanità, che ne ha recentemente dibattuto a Davos con i decisori globali del World economic forum. I molti dubbi che il “nuovo” Piano pandemico non risolve, come titola ilsussidiario.net che ospita le riflessioni di Bizzarri, interessano essenzialmente l’architettura per il coordinamento, la valutazione del rischio e per la realizzazione di scenari epidemiologici e di impatto sui servizi sanitari. (Continua a leggere dopo la foto)
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Possibili nuovi lockdown, lo scenario peggiore

Partiamo dal primo rilievo operato da Bizzarri circa il “Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2024-2028”. In condizioni emergenziali potrebbe diventare “necessario imporre limitazioni alle libertà dei singoli individui al fine di tutelare la salute della collettività” è il passaggio francamente inquietante che ci fa tornare alla mente i tristi ricordi del lockdown. Ma Bizzarri non ci sta a che il lockdown venga, ancora, considerato la misura emergenziale “più efficace” – insieme ai vaccini, va da sé – e lamenta la “vaghezza” delle altre “priorità”, quali l’uso delle inutili mascherine o test diagnostici mirati, i tamponi. Ebbene, “il Piano neanche accenna ai medici di base”, commenta Bizzarri, che ricorda come uno studio coordinato dall’Istituto Mario Negri abbia dimostrato che il trattamento precoce del Covid-19, “in accordo con l’insegnamento tradizionale della medicina – anti-infiammatori, anti-piretici, aspirina – riusciva a ridurre del 90% il tasso di ospedalizzazioni e la mortalità”, il tutto a prescindere dal vaccino, altro che Tachipirina e vigile attesa. Schillaci, o più probabilmente i tecnici del Ministero, scrivono, invece, di procedure di emergenza per autorizzare l’immissione in commercio di farmaci e vaccini e si chiede di “valutare sin da subito la capacità di approvvigionamento dei vaccini”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Foto: il professor Mariano Bizzarri

“La misura più efficace”, i vaccini...

Prende vita esattamente da qui il secondo dubbio di Bizzarri e citiamo alla lettera: “La medicina ha un ampio spettro di soluzioni e farmaci per affrontare le condizioni cliniche di emergenza in attesa che un rimedio specifico venga trovato. Il rimedio in questione può essere un vaccino, ma non obbligatoriamente”. E ancora: “l’utilità dei vaccini a mRNA è risultata parziale, limitata ad alcune fasce di popolazione e soprattutto di breve durata. Ricordiamo che dopo 3-4 mesi la protezione vaccinale risulta svanire e ripetuti richiami finiscono alla fine con l’indurre una protezione negativa, con i plurivaccinati che tendono ad ammalarsi più facilmente dei non-vaccinati”. Non necessitano ulteriori riflessioni, i nostri lettori conoscono l’enorme fenomeno dei danni collaterali, dalle miocarditi all’effetto avverso definitivo: il decesso per malore improvviso. Una vera strage silenziosa, quella dei cosiddetti malori improvvisi, che origina a partire dal 2021 e, nonostante una evidentissima coincidenza temporale, nessun approfondimento in merito giunge da coloro che fino a qualche mese fa sapevano dirci se il terribile virus ci contagiasse in piedi o seduti al tavolino di un bar. (Continua a leggere dopo la foto)

Dati sballati, una psicosi indotta

Terzo dubbio: il piano illustra il “necessario” uso estensivo dei tracciamenti per mezzo di test al fine di monitorare l’epidemia. Anche questa l’abbiamo già sentita e, per dirla con Mariano Bizzarri, “la popolazione è stata terrorizzata grazie alla diffusione di dati incontrollati e gonfiati oltre misura”. Infatti, uno degli elementi della psicosi indotta che abbiamo chiamato emergenza pandemica risiedeva nei dati di quel triste bollettino quotidiano, assolutamente sballato e inattendibile: ricorda l’oncologo che nel corso dell’epidemia da Covid-19 i test molecolari sono stati gravati da un tasso di falsi positivi, ovvero le persone positive al test ma non portatori di virus, “oscillante tra l’80 e il 90%”. E ancora, ecco il quarto punto di cui Mariano Bizzarri si fa estensore: il Piano, così è scritto, è “ispirato a principi di etica che rappresentano i valori fondativi del nostro Servizio sanitario nazionale”. E qui abbiamo gioco facile nel citare misure assolutamente liberticide, e dunque incostituzionali, che sono state prese in passato e che ora si vorrebbero istituzionalizzare ed eventualmente replicare, ovvero la discriminazione, l’esclusione sociale o la sospensione dal lavoro, in molti casi la gogna, per coloro che non fossero in possesso di Green pass. (Continua a leggere dopo la foto)

Il futuro Trattato pandemico dell’Oms

Infine, allarghiamo lo scenario agli altri attori coinvolti, e dunque veniamo al quinto dubbio sollevato da Mariano Bizzarri: “Mentre il Documento si dilunga in una lunga elencazione di soggetti coinvolti, spiccano per la loro assenza gli osservatori epidemiologici e le università”. Il Piano, invece, si premura di precisare che il documento “si ispira e sottolinea la propria congruità con le direttive dell’Oms”, la qual cosa in verità non tranquillizza affatto. Il futuro Trattato pandemico, infatti, è un vero e proprio “golpe sanitario”, e stando alle bozze pare il progetto di una vera e propria dittatura globale sanitaria, che priverebbe le nazioni della propria sovranità in ambito sanitario. La stessa bozza contiene una clausola capestro, l’articolo 26 che recita testualmente: “Non è possibile avanzare riserve all’accordo pandemico dell’Oms”.

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