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“Neanche i delinquenti sono trattati in questo modo”. Rabbia e indignazione per la storia della famiglia Cerrato

Pubblicato il 01/01/2022 11:53 - Aggiornato il 07/12/2022 18:21

Vergogna! La storia (purtroppo vera) che stiamo per raccontarvi parla di una ingiustizia che fa salire immediatamente un vortice di rabbia. Non solo perchè i protagonisti sono vittime del più totale menefreghismo da parte delle istituzioni, ma anche perchè hanno voltato le spalle a una persona fragile con grave disabilità.

Alfonso Cerrato, con sua mamma Maria Castellano di 68 anni pensionata e lo zio 74enne invalido al 100%, sono rimasti letteralmente in mezzo ad una strada. La famiglia è stata sfrattata a Natale dal B&B di Pompei, dove avevano trovato provvisoriamente riparo in seguito allo sfratto esecutivo che hanno subito il 16 dicembre dalla loro villetta.”Erano le 10 del mattino del 16 dicembre scorso, quando decine di persone, carabinieri in testa, hanno fatto un vero blitz a casa nostra. Hanno staccato la corrente e segato il cancello, irrompendo in casa” racconta Alfonso.

Il loro è un grido di aiuto, considerato che Alfonso, 41 enne, è disoccupato. Vive grazie ai 500 euro della signora Maria, e alla pensione di invalidità dello zio. “Poca cosa per permetterci di pagare un affitto, quando fino a ieri stavamo dignitosamente nella nostra casa”, dichiara uno dei membri.

Lo sfratto è un incubo che affonda le radici negli anni, da quando nel 1986 Maria comprò la villetta in via Zara al 50% con il marito, il defunto Ferdinando Cerrato. IN seguito la famiglia è entrata in difficoltà economiche. La loro attività, un antico e rinomato bar successivamente era stata chiusa. Ferdinando aveva contratto un finanziamento con una banca, non onorato del tutto. E qui arriva il punto critico. Secondo la tesi della famiglia, l’avvocato che avrebbe dovuto seguirli, nonostante le rassicurazioni, non si sarebbe mai costituito nel procedimento giudiziario avviato dai creditori. L’Iter poi avviato terminerà il 10 marzo 2020, quando il giudice, il dottor Luigi Bobbio, trasferirà la proprietà ad una società di Scafati, unica ad aver partecipato all’asta, comprando l’immobile per appena 126 mila euro.

La signora Maria giura di essere stata seguita male, convinta della buona fede di chi legalmente l’assisteva, o avrebbe dovuto assisterla, e di poter riavere la sua proprietà. Una circostanza questa che l’ha spinta a rivolgersi agli avvocati Ferdinando De Simone e alla penalista Elvira Schioppa. I due professionisti stanno valutando l’eventuale sussistenza degli estremi per rivalersi in sede legale.

Fonte: https://www.agro24.it/2021/12/24/scafati-sfrattati-a-natale-la-famiglia-cerrato-per-strada-e-una-ingiustizia/