x

x

Vai al contenuto

Morti sul lavoro, il 2019 è stato l’ennesimo anno orribile per l’Italia (e aumentano le patologie professionali)

Pubblicato il 05/01/2020 12:43

L’ultima di una lunga, tristissima serie che l’Italia si ritrova ancora una volta a commentare amareggiata. L’incidente mortale verificatosi alla Sevel di Atessa, che ha visto perdere la vita un ragazzo di 29 anni, è infatti l’ennesimo di un elenco infinito di morti bianche, che tra gennaio e novembre del 2019 hanno sfiorato soglia 1.000. Numeri alla mano, sono 997 le persone scomparse mentre svolgevano le proprie mansioni, mentre 590 mila sono state nello stesso periodo le denunce di infortunio presentate all’Inail. In entrambi i casi l’Istituto evidenzia un calo rispetto allo stesso periodo del 2018, dello 0,2% per gli infortuni, e del 4,7% per gli incidenti mortali.

Morti sul lavoro, il 2019 è stato l'ennesimo anno orribile per l'Italia (e aumentano le patologie professionali)

Numeri che non sono però confortanti e che hanno fatto drizzare le antenne alla segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan: “Una strage e dobbiamo tutti fermarla. La sicurezza deve diventare la nostra priorità anche nel 2020”. Tra i dati che emergono dai bilanci di fine 2019, in controtendenza rispetto agli infortuni, c’è inoltre un aumento delle patologie di origine professionale denunciate, che sono state 56.556, il 2,7% in più rispetto ai primi undici mesi del 2018.

Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro il mese di novembre sono state 590.679, 1.299 in meno rispetto alle 591.978 dei primi 11 mesi del 2018 (-0,2%) stando ai dati rilevati al 30 novembre 2019. Numeri che evidenziano però a livello nazionale un incremento dei casi avvenuti “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che sono passati da 90.409 a 92.225 (+2,0%), mentre quelli “in occasione di lavoro” sono scesi da 501.569 a 498.454 (-0,6%). Dall’analisi per classi di età emergono aumenti tra gli under 30 (+2,3%) e tra i 55 e 69 anni (+2,3%). In calo del 2,3%, invece, le denunce dei lavoratori della fascia 30-54 anni.

Le denunce di infortunio mortale sono state 997, 49 in meno rispetto alle 1.046 dei primi 11 mesi del 2018. La flessione, sottolinea l’Inail, “non è da ritenere però rassicurante”, in quanto legata soprattutto agli “incidenti plurimi”, quelli che causano la morte di almeno due lavoratori e che per loro natura ed entità possono influenzare l’andamento del fenomeno. Le denunce di malattia professionale sempre negli 11 mesi del 2019 sono state 56.556, 1.504 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,7%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (34.971 casi), del sistema nervoso (6.095, con una prevalenza della sindrome del tunnel carpale) e dell’orecchio (3.942) continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate.

Ti potrebbe interessare anche: https://www.ilparagone.it/attualita/autostrade-ennesimo-crollo-in-liguria-sulla-revoca-non-si-puo-tergiversare/