L’ennesimo “malore improvviso” del guidatore, l’ennesimo schianto di un bus. La tragedia, fortunatamente, è stata solamente sfiorata, data l’ora in ci transitano poche persone e non avendo coinvolto altre vetture né pedoni, ed essendo inoltre presente il solo autista. Tutto bene, dunque? No, perché dopo l’incidente del bus di Mestre, e tanti altri casi segnalati solo dalla cronaca locale, ma che parimenti dovrebbero preoccupare, notiamo come i “giornaloni” e le emittenti generaliste preferiscano far finta di nulla, distraendoci con un fantomatico ritorno del Covid-19 o con l’ultimo fidanzato della soubrette di turno. Per fare un esempio, ora che pare acclarata l’ipotesi del malore dell’autista di Mestre, di fatto non si parla più di quell’incidente. Ma torniamo alla notizia. (Continua a leggere dopo le foto)
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La dinamica dell’incidente
Era l’alba, le 5.45 di stamane, allorché all’angolo tra via Nizza e via Brescia, nella zona di Porta Pia e dunque al centro di Roma, l’autista del mezzo Atac della linea 89 – che viaggia tra Clodio e Bressanone/S. Agnese Annibaliano – ha avvertito un “malore improvviso”, perdendo il controllo del mezzo e sbandando sino a finire contro la recinzione di un palazzo. L’impatto ha danneggiato il veicolo, ma l’uomo ora sta bene. L’autista è stato prontamente soccorso dal personale sanitario arrivato in ambulanza e, in seguito, è stato sottoposto agli accertamenti necessari al caso. (Continua a leggere dopo la foto)
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Danneggiato un tubo del gas: sfiorata la tragedia
Ad aggravare lo scampato pericolo il fatto che il veicolo del trasporto pubblico, fermandosi, dopo aver urtato il marciapiede, ha anche danneggiato un tubo del gas: ciò ha richiesto l’intervento dei Vigili del fuoco del Comando provinciale di Roma, per la messa in sicurezza dell’area, coadiuvati dai tecnici dell’Italgas, che si sono aggiunti agli uomini del II gruppo Parioli della polizia locale di Roma Capitale e i carabinieri della compagnia Parioli. Apprendiamo da Il Messaggero che il tratto di strada è stato riaperto al traffico nelle ore pomeridiane. (Continua a leggere dopo le foto)
“Nessuna correlazione”?
I nostri lettori lo sanno bene, ma ci troviamo costretti a ribadire il consueto ragionamento sui “malori improvvisi”, una formula asettica che cela la precisa volontà di non approfondire le ragioni di questo exploit di malesseri e problemi cardiaci che, con una incredibile coincidenza statistica, risultano perfettamente sovrapponibili ai picchi della campagna vaccinale, e originano e vanno avanti esattamente dalla primavera del 2021. Coloro che non intendono approfondire il fenomeno dei danni collaterali e si trincerano dietro un assai inverosimile “Nessuna correlazione“ sono gli stessi che, non molto tempo fa, erano in grado di dirci a che ora un fantomatico virus fosse più contagioso e se, per impedirne la trasmissione, si dovesse stare in piedi o seduti. Nulla, invece, per preservare coloro che per lavoro sono responsabili, oltre che per se stessi, anche per gli altri.
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