L’effetto Green pass auspicato dal governo non c’è stato: nonostante l’obbligo mascherato di vaccinazione, necessaria per ottenere il certificato virtuale e poter così lavorare, il tanto sperato boom di somministrazioni non si è verificato, anzi: i dati della Fondazione Gimbe sottolineano come il numero di chi ha ricevuto per la prima volta la dose del farmaco anti-Covid è crollato nelle ultime due settimane prima a 239mila (-45,7%) e poi poco sopra 144mila (-39,6%).
![L'effetto Green pass non c'è stato: crolla il numero delle prime dosi](https://www.ilparagone.it/wp-content/uploads/2021/11/tt-1024x537.jpg)
Nel documento della fondazione che si occupa di monitorare l’andamento della campagna vaccinale si legge come, al 3 novembre, il 78,7% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+130.795 rispetto alla settimana precedente) e il 75,7% ha completato il ciclo vaccinale (+357.441). Dei 144.258 nuovi vaccinati nella settimana 25-31 ottobre, il 76,2% è composto da persone in età lavorativa. Restano senza copertura oltre 2,7 milioni di over 50 e oltre 1,3 milioni nella fascia 12-19.
![](https://www.ilparagone.it/wp-content/uploads/2021/11/tt1.jpeg)
Il dato generale che emerge dall’analisi è che gli incrementi sono sempre più modesti: il numero di vaccinati con almeno una dose cresce dello 0,6% nella fascia anagrafica 12-19, dello 0,4% nelle fasce anagrafiche 20-29 e 30-39, dello 0,3% nella fascia 40-49, dello 0,2% nella fascia 50-59, mentre negli over 60 l’incremento non supera lo 0,1%. Il cosiddetto “effetto Green pass”, insomma, non c’è stato: chi non voleva vaccinarsi nei mesi scorsi non ha cambiato idea soltanto perché costretto dal nuovo obbligo di certificazione.
![](https://www.ilparagone.it/wp-content/uploads/2021/11/tt2.jpg)
Il tutto mentre le case farmaceutiche hanno iniziato ad ammettere l’efficacia ridotta dei propri prodotti: non è dato sapere con certezza quanto duri la protezione fornita dal vaccino, ma il fatto che la Regione Lazio stia invitando i residenti a prenotarsi per la terza dose già dopo 6 mesi dalla seconda la dice lunga. Nel frattempo, il governo rifiuta di modificare la durata del Green pass, valido ancora per un anno: l’ennesima follia di una politica che si muove senza seguire evidenze scientifiche, a tastoni, calpestando i diritti dei cittadini in nome di presunti benefici che rimangono soltanto su carta.
Ti potrebbe interessare anche: “Non si può discutere né di guerra, né di identità sessuale…”