Le famiglie italiane da una parte, alle prese con un periodo storico mai così complicato, con la guerra seguita alla pandemia che rende il futuro sempre più incerto e aumenta le difficoltà economiche. Dall’altra Mario Draghi, impegnato a difendere i cittadini del Bel Paese a parole salvo poi, nei fatti, voltar loro le spalle, con disarmante puntualità. Gli interessi da difendere, evidentemente, sono ben altri, agli occhi del premier. Che ha prima difeso con ostinazione la necessità di una revisione delle maxi-rendite catastali e ora si è schierato con chi avanza l’ipotesi di una doppia aliquota (in rialzo) sulla tassazione delle rendite mobiliari e immobiliari.
Come sottolineato da Franco Bechis sulle pagine della Verità, la sensazione è che la fase del “non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli” sia giunta al capolinea e ora, piuttosto, sia arrivato il momento di tornare a mettere le mani in tasca agli italiani. Anche perché esperienza insegna che “quando si rimodula, si redistribuisce, si aggiusta il fisco i cittadini farebbero bene a mettere la corazza perché alla fine sono sempre loro le vittime di questi esperti azzeccagarbugli”.
Vedere per credere quello che sta accadendo con l’assegno unico, che avrebbe dovuto mettere in soldi in tasca alle famiglie di reddito medio: “Tutti hanno capito che alla fine del mese di marzo, intanto, la busta paga ricevuta sarà assai più leggera del mese precedente, nonostante l’avvio del primo modulo della riforma fiscale che nelle premesse avrebbe dovuto appesantirla. L’assegno unico non è arrivato sul conto corrente, ma chi guadagnava 1.500 euro al mese avendo perso le consuete detrazioni e in alcuni casi anche i famosi 100 euro di Matteo Renzi si ritrova in un momento delicato, con 200-300 euro in meno al mese in tasca”.
Una situazione che riguarda 8 milioni di persone e che è figlia delle recenti modifiche volute dal governo, con il contributo alle famiglie calcolato ora con metodo patrimoniale attraverso Isee: “Magari guadagni poco come prima, però si scopre che hai ereditato da mamma o papà mancati da poco una casetta al mare o in campagna e l’assegno lo perdi. O prendi molti soldi in meno”. Difficile dormire sonni tranquilli, con queste premesse, di fronte alla volontà espressa da Draghi di mettere le mani sul fisco. Il rischio è quello dell’ennesimo, sgradevolissimo scherzetto dietro l’angolo.
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