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Lavoratori non vaccinati reclusi in un deposito: l’ennesima follia figlia del Green pass

Pubblicato il 19/10/2021 15:37

Un’Italia segnata dalle proteste, quella che in questi giorni ha visto i cittadini scendere in piazza a Genova, Trieste, Ravenna e tante altre città per dire no all’obbligo di Green pass per poter lavorare. Con la gran parte della stampa impegnata nel goffo tentativo di sgonfiare scoperi e manifestazioni, fornendo stime sempre al ribasso delle adesioni, e con tante persone che si sono unite ai portuali in protesta nei principali scali italiani. Per dire no a un’ingiustizia che sta già dando, purtroppo, i suoi frutti, mortificando gli italiani.

Lavoratori non vaccinati reclusi in un deposito: l'ennesima follia figlia del Green pass

Sulle pagine del Messaggero, ecco infatti arrivare la protesta di alcuni dipendenti di un’azienda del Nord Italia (che hanno preferito non fare il nome della ditta per la quale lavorano) discriminati perché non in possesso del vaccino. Chi ha ottenuto il Green pass tramite tampone, infatti, si è trovato a lavorare in un edificio diverso dai colleghi, in mezzo a polvere e sporcizia. L’ennesima follia figlia del clima di terrore creato dal governo e dai santoni-virologi.

In rete sono state diffuse anche immagini che mostrano le condizioni in cui sono costretti a lavorare i dipendenti privi delle due dosi: “Siamo relegati in un deposito di materiali industriali e d’ufficio dismessi, con scrivanie improvvisate in mezzo a rottami di varia natura e, soprattutto, in un ambiente non igienizzato, sporco e con escrementi di animali».

Successivamente è arrivata anche la replica del titolare dell’azienda, che ha spiegato: “Abbiamo separato chi è completamente sicuro da chi è a sicurezza limitata. L’altro edificio? Non l’ho controllato di persona”. Dopo le immagini, provenienti da tutta Italia, di persone costrette a mangiare in strada, dal 15 ottobre ecco che sono così iniziate ad arrivare anche quelle di dipendenti emarginati in strutture fatiscenti. Una follia senza fine contro la quale, per fortuna, una parte del Paese ha deciso di ribellarsi.

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