L’autunno si avvicina e con esso anche l’ansia per molti italiani di vedersi nuovamente costretti “dai piani alti” a sottoporsi a qualche tipo di strana imposizione. Il timore più comune è quello di subire un nuovo ricatto sull’obbligo vaccinale e, di conseguenza, vedersi nuovamente vessati dall’odiato Green Pass. D’altronde i vaccini cosiddetti “aggiornati” sono stati già acquistati dal ministero condotto da Roberto Speranza, nonostante siano già praticamente obsoleti. Dunque, a qualcuno dovranno pur essere somministrati per evitare una sonora accusa di spreco di danaro pubblico.
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E mentre il Ministro della Salute, coadiuvato dalla solita marmaglia dei media di regime, pontifica sull’arrivo delle nuove dosi, ecco che una parte di cittadini, associazioni e pochissimi sindacati chiedono che si faccia luce sugli effetti avversi e sulle tante, troppe, notizie di “malori improvvisi” che si portano via soprattutto giovanissimi sani.
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Tra i pochissimi sindacati che si sono contrapposti alla narrazione ufficiale c’è il Cosap, Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia. Secondo quanto riporta oggi Byoblu, per il tramite di un comunicato stampa, il direttivo ha annunciato l’intenzione di raccogliere i dati relativi agli effetti avversi subiti dai poliziotti obbligati a sottoporsi alla vaccinazione. “Tutti i colleghi, anche non iscritti a questo sindacato”, scrive il Cosap, “potranno segnalare alle varie Segreterie Provinciali presenti sul territorio, gli eventuali e documentati effetti avversi manifestatisi a seguito dell’inoculazione”.
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Certamente una presa di posizione molto forte e degna di nota. Il sindacato, inoltre, ha intenzione di avviare un’azione legale collettiva, allo scopo di intraprendere un accertamento e poi un’azione giudiziaria per ottenere il risarcimento dei danni causati dagli effetti avversi conseguenti alla somministrazione del vaccino anti Covid. La class action vuole essere “lo strumento attraverso il quale chiedere la condanna di chi ha calpestato la dignità dei lavoratori costringendoli ad una odiatissima inoculazione forzata”, conclude il sindacato.
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