Aumenta sempre più la distanza tra i due leader. Dopo il confronto durissimo iniziato con l’attacco di Berlusconi (“lei è supponente, arrogante e prepotente) e terminato con la replica della Meloni che aveva sottolineato di “non essere ricattabile”, è sceso il silenzio. La vicenda è tale che Salvini si è sentito in dovere di commentare: “Fra Giorgia e Silvio tornerà l’armonia”.
Bando alle ciance. Il Fatto Quotidiano riferisce che la Meloni dovrà fronteggiare una sfida ben più seria e con delle conseguenze ben più forti delle accuse scritte su un bigliettino: un’altra arma di ricatto messa a punto da Berlusconi. La minaccia del leader di Forza Italia che ha messo nelle ultime ore sul tavolo è pronta a esplodere.
Il timing della prossima settimana è stabilito: le consultazioni al Quirinale inizieranno giovedì 20 e l’incarico a Meloni potrebbe arrivare il 21. Se la frattura Berlusconi sarà ricomposta, la leader di FdI potrebbe sciogliere la riserva già sabato 22. E quel giorno, dunque, giurare. Tutto dipenderà però da Berlusconi che nelle ultime ore, appunto, ha minacciato di andare da solo alle consultazioni e di non indicare il nome di Meloni come candidata premier.
Il fronte di Forza Italia dal suo canto si ritrova in una condizione di fragilità, in quanto spaccato tra i “falchi” che vogliono la linea dura contro la Meloni e le “colombe” che invece chiedono il dialogo. La Leader di Fratelli d’Italia sa della spaccatura e sta provando a dividere il partito aprendo un canale di comunicazione diretto con Tajani.
Pubblicato il 16/10/2022 11:18