Vai al contenuto

“H&M riapre, ma senza di me”. La protesta dei lavoratori della multinazionale dell’abbigliamento

Pubblicato il 09/06/2020 09:41

Ben 70 persone sono senza prospettive per il futuro. 70 lavoratori sono lasciati in bilico dal colosso svedese dell’abbigliamento, che ha deciso di chiudere due punti vendita a Milano. L’annuncio era stato dato ad aprile, in piena emergenza Coronavirus, ma ancora le decine di dipendenti non hanno ricevuto risposte dall’azienda. Così hanno deciso di lanciare un video protesta per far sentire la loro voce. Dei 17 punti vendita presenti sul territorio che riaprono i battenti, due non rialzano la saracinesca. I dipendenti nel video recitano “Senza di me” proprio per sottolineare che le riaperture negli altri negozi la fanno, ma senza di loro.

ll sindacato scrive in una nota che accompagna il video: ”La loro richiesta all’azienda è di essere ricollocati, avere un minimo di stabilità e certezza nei 15 negozi rimasti aperti. Ma H&M multinazionale e colosso del fast fashion, mentre festeggia le riaperture, continua a non trovare risposte per queste persone, per il suo staff. I lavoratori attualmente a casa in cassa integrazione sospesi a zero ore, si meritano di poter tornare a lavorare. Vogliamo risposte!”

Fanpage.it riferisce che “le motivazioni fornite dall’azienda, al momento poco chiare, sono che con la chiusura dei due punti vendita individuati sarà garantita la sostenibilità complessiva di tutti gli altri negozi”. Roberta Griffini, rappresentante sindacale Filcams Cgil Milano, spiega che la stessa azienda avesse ammesso che i punti vendita in chiusura erano già in sofferenza da prima dell’emergenza: “Il Covid-19 ha dato il colpo di grazia”. Una realtà che denota che la crisi era presente già da prima. Uno dei due punti vendita era quello storico in corso Buenos Aires, l’altro in via Torino.