Un nuovo, triste record minaccia l’ambiente: quello delle emissioni di gas serra, mai così consistenti secondo l’ultimo bollettino che arriva dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm). Un fenomeno che a lungo termine avrà degli effetti precisi, secondo i ricercatori: “impatti sempre più gravi dei cambiamenti climatici, con temperature in aumento, condizioni meteo più estreme, stress idrico, innalzamento del livello del mare e perturbazione degli ecosistemi marini e terrestri”.
L’Omm sottolinea anche come “non vi è alcun segno di rallentamento, per non parlare di un calo”. Un allarme non nuovo, visto che la stessa organizzazione negli scorsi mesi aveva mostrato, a New York, dati che somigliano più a un bollettino di guerra, con record di temperatura in molti Paesi accompagnati da incendi senza precedenti, innalzamento del livello del mare, perdita di ghiacci ed altri eventi considerati estremi. Gli anni tra il 2015 e il 2019 potrebbero essere i più caldi mai registrati, con un +0,2 gradi rispetto al 2011-2015. La temperatura media globale è invece aumentata di 1,1 gradi dal periodo preindustriale.
Le concentrazioni medie globali di anidride carbonica hanno raggiunto 407,8 parti per milione nel 2018, rispetto a 405,5 parti per milione (ppm) nel 2017. Un aumento molto vicino a quello osservato dal 2016 al 2017, a conferma di un trend preciso, accompagnato da quelli delle concentrazioni di metano e protossido di azoto. I tanti provvedimenti sbandierati dai governi di tutto il mondo in questi anni, quindi, non hanno avuto al momento impatti significativi, rivelandosi ancora una volta buoni più per la propaganda che per altro.
Il segretario generale dell’Omm, Petteri Taalas, ha parlato a tal proposito di nessun risultato raggiunto “nella concentrazione di gas serra nell’atmosfera nonostante tutti gli impegni previsti dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici” e sottolineato che “dobbiamo tradurre gli impegni in azioni e aumentare il livello di ambizione per il bene del futuro benessere dell’umanità. Vale la pena ricordare che l’ultima volta che la Terra ha sperimentato una concentrazione comparabile di CO2 è stata 3-5 milioni di anni fa. Allora, la temperatura era più calda di 2-3 gradi, il livello del mare era di 10-20 metri più alto di adesso”.
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