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Caso-camici in Lombardia, Fontana intima alla Rai di non mandare in onda Report e querela Il Fatto Quotidiano

Pubblicato il 08/06/2020 12:52 - Aggiornato il 21/09/2023 11:54

Il Fatto Quotidiano e la trasmissione Rai Report hanno creato una nuova bufera sulla Lombardia e intorno al presidente Fontana. In un articolo pubblicato in data 8 giugno, Il Fatto ricostruisce una vicenda poco chiara sulla fornitura di camici durante l’emergenza Covid-19. L’articolo anticipa il contenuto di una inchiesta di Report. La trasmissione di Rai Tre, in onda lunedì sera, avrebbe scoperto un contratto di fornitura di camici ad ARIA Spa, la centrale acquisti della Regione Lombardia, da parte di un’azienda di proprietà del cognato e della moglie del presidente Attilio Fontana. In tutta risposta il governatore ha fatto sapere: “Ho dato mandato ai miei legali di querelare ‘Il Fatto Quotidiano’ per l’articolo di oggi che anticipa i contenuti della prossima puntata della trasmissione televisiva della Rai ‘Report’ in cui si racconta di una donazione di camici per protezione individuale forniti alla Regione Lombardia. Si tratta dell’ennesimo attacco politico vergognoso, basato su fatti volutamente artefatti e scientemente omissivi per raccontare una realtà che semplicemente non esiste”.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nella nota continua: “Agli inviati della trasmissione televisiva ‘Report’ avevo già spiegato per iscritto che non sapevo nulla della procedura attivata da ARIA SpA e che non sono mai intervenuto in alcun modo. Oggi il titolo di prima pagina del ‘Fatto’ e il testo mettono in connessione la ditta fornitrice con la mia persona attraverso la partecipazione azionaria (10%) di mia moglie e invocano un conflitto di interesse peraltro totalmente inesistente, proprio perché non vi è stato da parte mia alcun intervento. Il testo del ‘Fatto’ – conclude il governatore – in maniera consapevole e capziosa omette di dire chiaramente che la Regione Lombardia attraverso la stazione appaltante ARIA SpA non ha eseguito nessun pagamento per quei camici e l’intera fornitura è stata erogata dall’azienda a titolo gratuito. Ho anche dato mandato a miei legali di diffidare immediatamente la trasmissione ‘Report’ dal trasmettere un servizio che non chiarisca in maniera inequivocabile come si sono svolti i fatti e la mia totale estraneità alla vicenda”.

Come riporta l’HuffingtonPost, Report, che ha anticipato lo sbobinato delle conversazioni, dice di essere in possesso della lettera di acquisto di Aria, inviata alla Dama S.p.A., che detiene il marchio “senza gara di appalto”, di “75 mila camici e 7000 tra cappellini e calzari. Il tutto per un valore di 513 mila euro. E che non si tratti di una donazione sembra molto chiaro – dice Report -. La società pubblica della Regione Lombardia specifica infatti che il pagamento avverrà tramite bonifico entro 60 giorni dalla data di fatturazione”. Alla richiesta di informazioni sull’appalto per i camici, all’inizio del servizio, Dini risponde “non è un appalto. È una donazione”.

“In realtà all’Aria – replica il giornalista di Report Giorgio Mottola – non risulta, sembra invece un’aggiudicazione, mi pare, di una procedura negoziata, tra l’altro”. “No, no, no… Io non ero in azienda – dice ancora Dini quando gli viene chiesto se ha partecipato alla gara ‘per sbaglio’ – e appena l’ho saputo ho detto no, no, in Lombardia assolutamente no”, Perché lei è il cognato del presidente?, gli viene chiesto da Report: ““Assolutamente” risponde. “Le carte ad Aria ci sono tutte. Abbiamo fatto note di credito – aggiunge – è tutto una donazione; non avremo mai un euro da Aria. Mai preso un euro, e non avremo mai neanche uno”.

Un affidamento, sottolinea Report, avvenuto all’insaputa sia dell’ad Dini sia del governatore Fontana. “Alla fine, il dottor Dini – dice nel chiudere il servizio Sigfrido Ranucci – ci ha inviato le note di credito. Dimostrano che ha restituito i soldi pagati dalla Regione. Ma a maggio, 40 giorni dopo e se fossimo maliziosi, ma non lo siamo, la restituzione coincide con il periodo in cui Report ha cominciato la sua inchiesta…”.

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