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“Rischio suicidio”. Farmaci molto diffusi, l’annuncio choc dell’Agenzia europea: ecco quali sono

Pubblicato il 12/07/2023 14:46
farmaci dimagrimento rischio suicidio

Giusto qualche giorno fa raccontavamo di come Pfizer abbia individuato la sua nuova gallina dalle uova d’oro dopo i cosiddetti vaccini anti Covid. Si tratta di una fetta di mercato a cui Big Pharma guarda con un enorme appetito, visto che vale – a detta loro – fino a 100 miliardi di dollari l’anno. Parliamo delle pillole contro l’obesità. Invece è notizia di oggi che sono “circa 150” le “segnalazioni di possibili casi di autolesionismo e pensieri suicidari” in persone che utilizzano medicinali per la perdita di peso e il trattamento del diabete di tipo 2. Si tratta dei farmaci a base di liraglutide e semaglutide. Lo precisa l’Agenzia europea del farmaco (Ema) in una nota ufficiale sulla revisione avviata dal comitato Prac su questi prodotti molto diffusi e molto commercializzati. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il riesame della sicurezza di Ozempic (semaglutide), Saxenda (liraglutide) e Wegovy (semaglutide) “è iniziato il 3 luglio ed è stato esteso per includere altri agonisti del recettore Glp-1. La revisione dovrebbe concludersi nel novembre 2023”, prevede l’ente regolatorio Ue, come riporta Adnkronos. “La revisione – spiega ancora l’Ema – è stata avviata dall’Agenzia del farmaco islandese dopo segnalazioni di pensieri suicidari e autolesionismo nelle persone che usano medicinali a base di liraglutide e semaglutide”. Si tratta di prodotti “ampiamente utilizzati, con un’esposizione di oltre 20 milioni di anni-paziente finora”. Si parla infatti di comuni farmaci per il dimagrimento e la perdita di peso che potrebbero portare al rischio suicidio. (Continua a leggere dopo la foto)
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Farmaci per il dimagrimento e rischio suicidio, la segnalazione

La revisione, dunque, “è in corso nell’ambito di una procedura di segnalazione. Un segnale – ricorda l’ente regolatorio europeo – è un’informazione su un nuovo evento avverso potenzialmente causato da un farmaco, o su un nuovo aspetto di un evento avverso noto, che richiede ulteriori indagini. La presenza di un segnale non significa necessariamente che un medicinale abbia causato l’evento avverso in questione”. Pertanto, puntualizza l’Ema, “non è ancora chiaro se i casi segnalati siano collegati ai farmaci stessi, oppure a condizioni di base dei pazienti o ad altri fattori”. In Ue, chiarisce infine l’Ema, il rischio suicidio “non è attualmente elencato come effetto collaterale” di questi farmaci per il dimagrimento.

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