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“La sera usciva e…” Emanuela Orlandi, l’audio infamante su Wojtyla. Parla il fratello della vittima (VIDEO)

Pubblicato il 12/04/2023 18:05 - Aggiornato il 17/05/2023 11:35

L’audio choc, pur se costellato di bip che celano le parti più sconvolgenti, è sconvolgente comunque. Il file audio commentato nella puntata di ieri di Dimartedì, nello spazio dedicato alla scomparsa di Emanuela Orlandi, chiama in causa addirittura Karol Wojtyla, pontefice con il nome di Giovanni Paolo II, beatificato dal primo maggio 2011, prospettando uno scandalo su abusi all’interno della Curia. Noi ne riferiamo semplicemente, per dovere di cronaca. Ma andiamo con ordine. “Sono convinto che Wojtyla, Ratzinger e Papa Francesco siano stati e sia a conoscenza”, e dunque: “Non possono esserci intoccabili“, afferma Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, nuovamente ospite di Giovanni Floris. Anche se, purtroppo, i quarant’anni di oblio intorno alla misteriosissima sparizione della sorella paiono testimoniare il contrario. L’audio choc, già reso noto da il Riformista in dicembre, è quello di un ex membro della famigerata Banda della Magliana ed è stato registrato, all’insaputa del suo interlocutore, dal giornalista investigativo Alessandro Ambrosini, il quale cura il blog Notte criminale. L’ex sodale di Renatino De Pedis, che notoriamente e in maniera atipica fu sepolto nella basilica romana di Sant’Apollinare, si riferisce al ruolo del boss della Magliana: “È sepolto lì per grazia ricevuta”, ovvero per aver rapito la ragazza, afferma l’uomo che poi lancia gravissime e infamanti accuse su Karol Woytyla, papa Giovanni Paolo II. Molte sono coperte da bip ma Orlandi afferma che nel file originale è chiaro a cosa ci si riferisca: “Si sente anche come lo chiamavano in Vaticano“. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Inoltre, secondo Pietro Orlandi vi sarebbe un legame tra la sparizione della sorella e quella – quasi contemporanea – della ragazza Mirella Gregori, e lo dice prima dell’ascolto della parte forse più inquietante dell’audio registrato (anche se i nomi delle due ragazze non vengono fatti e manca qualsivoglia altro riscontro): “Papa Giovanni Paolo II pure insieme se le portava all’interno del Vaticano quelle, era una situazione insostenibile. E così il Segretario di Stato, monsignor Casaroli, a un certo punto è intervenuto decidendo di toglierle di mezzo. E si è rivolto a persone dell’ambiente carcerario”, e da qui si sarebbe giunti sino a De Pedis, per aggiustare la situazione, per così dire. Parole che ovviamente finora non hanno trovato alcuna conferma. La spasmodica ricerca della verità da parte di Pietro Orlandi (che proprio ieri, prima della trasmissione, era stato ascoltato per ben otto ore dal promotore di giustizia del Vaticano, Alessandro Diddi, cui ha consegnato anche la registrazione) ha avuto il merito di riproporre all’attenzione la vicenda, stimolando recentemente anche il Vaticano stesso ad aprire finalmente un’inchiesta. “Mi dicono che Wojtyla ogni tanto la sera usciva con due monsignori polacchi e non andava certo a benedire le case…”, si lascia scappare, ospite di Floris, lo stesso Pietro Orlandi. In sostanza, quello che secondo l’audio, che risale al 2009, e secondo Pietro Orlandi emerge è la chiamata in causa direttamente di Giovanni Paolo II e del segretario di Stato Vaticano di allora, monsignor Agostino Casaroli, a cui si dovrebbe il coinvolgimento del capo della mala romana. (Continua a leggere dopo la foto)
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Emanuela Orlandi audio choc

Di una inconfessabile matrice del caso Orlandi interna al Vaticano aveva già parlato dieci anni fa il fondatore dell’associazione internazionale degli esorcisti, padre Gabriele Amorth. La tragica vicenda della sparizione della giovane, un caso che ha avuto una eco globale e un ritorno di interesse internazionale grazie alla serie Vatican girl di una nota piattaforma streaming, sembra un film, eppure è tutto vero e sono oramai quarant’anni che le ombre più inquietanti aleggiano su una scomparsa che non ha mai conosciuto una spiegazione.

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