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“Pronto a fare i nomi”. L’annuncio choc in diretta del fratello di Emanuela Orlandi (VIDEO)

Pubblicato il 19/04/2023 11:31

Pietro Orlandi torna a parlare della scomparsa della sorella Emanuela dopo l’audizione in Vaticano, ora che sembra essere emersa finalmente la voglia di fare chiarezza su un caso che da tempo occupa le pagine dei giornali nel nostro Paese. La ragazza era sparita nel nulla il 7 maggio 1983 e oggi avrebbe 55 anni. Pietro, suo fratello, è intervenuto nel corso dell’ultima puntata del programma Dimartedì, condotto da Giovanni Floris su La7, occasione per fare il punto su alcune frasi pronunciate in passato e che avevano fatto discutere. Su tutte, quelle pronunciate sulle notti fuori dal Vaticano di Karol Wojtyla che “insieme a due monsignori polacchi non andava certo a benedire le case”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Orlandi ha parlato dell’audizione tenuta col promotore di giustizia Alessandro Diddi. Otto ore durante le quali “ho dato tutto quello che avevo, dopo tantissimi anni finalmente avevo occasione di raccontare quello che avrei voluto dire molto tempo prima. Ho veramente sviscerato ogni situazione, abbiamo dato 28 nomi di persone che potrebbero essere a conoscenza di alcuni fatti le famose chat e scambi di messaggi tra persone vicino al Papa”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’audio choc trasmesso da Floris in cui una persona fa pesanti accuse a Papa Giovanni Paolo II e sul Vaticano? “Ascoltarlo è stata una prova durissima – ha spiegato Pietro Orlandi – ma era doveroso farlo”. (Continua a leggere dopo la foto)

Infine, sulla frase delle notti di Wojtyla l’ospite ha chiarito davanti a Floris: “Mi dispiace che me ne sono uscito così quel giorno. Ho letto sui giornali che io non mi ero prestato alla collaborazione con Diddi, mi aveva colpito perché ho fatto 28 nomi. Poi ho capito che si riferivano a chi era effettivamente la persona che mi ha riferito delle uscite di Wojtyla. Ma sono pronto a fare i nomi anche per questa vicenda. Non li ho fatti finora perché il fatto non è legato all’inchiesta”.

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