Restano forti l’orrore e l’indignazione per i fatti di Catania. Dove secondo l’accusa un “branco” formato da sette ragazzi egiziani, di cui tre minorenni, ha violentato una ragazzina di 13 anni. Picchiando il fidanzatino e costringendolo ad assistere agli abusi. Un episodio agghiacciante, che si aggiunge alle tante segnalazioni di violenze generiche, da parte di bande di giovani immigrati di prima o seconda generazione, che giungono un po’ da tutta Italia. E inevitabilmente esplode la polemica politica. Sotto accuse le norme volute dal Pd nella legge sui minori del 2017. Che ha sancito la permanenza di minorenni entrati illegalmente nel nostro Paese fino al 21esimo anno di età. Oggi sappiamo che tutti e sette gli egiziani accusati a Catania erano entrati irregolarmente da minori fra il 2021 e il 2023. E che alloggiavano in strutture di accoglienza. (continua dopo la foto)
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I quattro maggiorenni sono nel frattempo diventati “regolari”, perché hanno ottenuto l’allungamento del permesso di soggiorno fino ai 21 anni e stavano preparando la conversione. Possibilità prevista dalla Legge firmata nel 2017 dalla senatrice del Pd Sandra Zampa. La norma dà la possibilità ai minori non accompagnati di restare in Italia appunto fino a 21 anni. A patto che sia riconosciuta la “buona condotta” e il riconoscimento di un percorso di integrazione. Tutti e quattro i presunti stupratori di Catania rientrano in queste fattispecie. Ma le reazioni ai tremendi fatti catanesi non sono tardate ad arrivare. Il leader leghista Salvini ha affermato che “c’è qualcuno che si ostina a tifare per l’accoglienza senza limiti”, e si è detto orgoglioso del proprio operato contro gli sbarchi. Il Ministro per le Autonomie Calderoli ha invece spostato l’attenzione sulla necessità di inasprire le pene. (continua dopo la foto)
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“Lo stupro deve essere equiparabile per gravità a un omicidio”, ha detto Calderoli. “E’ il più orribile dei delitti perché equivale a togliere una vita, perché uccide l’anima, perché toglie il futuro alla vittima”. In generale, a essere messe nel mirino sono le pene troppo spesso non adeguate per chi commette questi crimini. E ovviamente le norme “buoniste” sull’accoglienza volute dai precedenti esecutivi – in questo caso dal Governo Gentiloni. Ma a sinistra non ci stanno, e insistono sulla loro linea. Il capogruppo alla Camera dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Luana Zanella, afferma che “servono soluzioni, non vendette”. La senatrice Ilaria Cucchi chiede di “non cadere nella strumentalizzazione etnica”. Anche se a segnalare il problema sono i numeri, che nel caso di reati sessuali vedono una netta prevalenza – in percentuale alla popolazione – di quelli commessi da immigrati. (continua dopo la foto)

Mentre il capogruppo di Italia Viva alla Camera Davide Faraone accusa Salvini di “speculazione politica”. Sullo sfondo, rimane una ragazzina di 13 anni che ha subito un trauma terribile, che la segnerà per tutta la vita, insieme al suo fidanzato. E l’impressione che la “strumentalizzazione etnica” per la sinistra funzioni troppo spesso al contrario. Certe vittime vengono celebrate e ricordate (giustamente). Mentre altre vengono ignorate o dimenticate. Non è solo una questione politica. Ma anche di sensibilità sociale. Tutti noi dobbiamo uscire dalla contrapposizione e stringerci intorno a chi subisce violenze. E chiedere con forza un cambiamento. Di qualsiasi nazionalità siano le vittime o i carnefici.
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