Dopo essersi sottoposta al vaccino contro il Covid-19 ha sviluppato una serie di patologie invalidanti: una condizione che, purtroppo, Ivana Mazzarella condivide con migliaia di persone che subiscono gli effetti avversi – e tutti di una certa gravità – di quel farmaco sperimentale che impropriamente è stato appellato “vaccino”. La donna, 49 anni, è stata colpita da pericardite con correlazione certificata alla vaccinazione contro il Covid. Già nell’immediatezza della iniezione della seconda dose del vaccino Pfizer, ha iniziato ad avere palpitazioni, parestesie ai piedi e crisi ipertensive. Ivana Mazzarella, però, è una donna risoluta e ha portato la sua vicenda in tribunale. A seguito dell’udienza preliminare, una udienza lampo, la giudice si è riservata di decidere, mentre il Pubblico ministero ha chiesto la archiviazione. (Continua a leggere dopo la foto)
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Parola alla giustizia sui danni da vaccino covid, la testimonianza di Ivana Mazzarella from AGENZIA DIRE on Vimeo.
La storia di Ivana Mazzarella
“Il Pm ha chiesto l’archiviazione sulla base del nulla – lamenta all’agenzia Dire l’avvocato Andrea Perillo, legale di Ivana Mazzarella, come si può ascoltare nel video pubblicato – Noi abbiamo fatto opposizione e abbiamo chiesto al Gip di ordinare al pubblico ministero di fare indagini”. Operatrice di tecniche posturali e riabilitazione, residente ad Albano, Mazzarella è anche la vice presidente dell’associazione “Danni Collaterali”, che che riunisce coloro che hanno patito effetti avversi o disturbi vari a seguito della vaccinazione, fornendo anche supporto legale. “Porto in udienza non solo la mia storia, ma anche quella di altri danneggiati”, aveva infatti dichiarato, come si può leggere su Il Giornale d’Italia. La denuncia penale è contro ignoti, ma la documentazione proposta è ineccepibile. “I giudici di tutta Italia devono fare i conti con le prove documentali”, ancora nelle parole del legale di Ivana Mazzarella. Sono stati depositati molti documenti e relazioni scientifiche e l’avvocato Perillo ha anche chiesto al Gip, tra le altre cose, “di sentire la rappresentante legale di Pfizer” e di “verificare come è stato chiesto il consenso, di ordinare la ricerca della prescrizione medica al vaccino, prevista nel bugiardino Pfizer e mai richiesta a nessuno in Italia”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il vaccino in gravidanza, “come cavie”
All’esterno del Palazzo di giustizia di Velletri ha parlato anche Ivana Mazzarella. “Mi è stata tolta la salute”, ha detto la donna, che ha aggiunto: “Ho iniziato a sentirmi male mezz’ora dopo la seconda dose”, ha raccontato la donna, vaccinata per la seconda volta il 24 luglio del 2021. Ivana Mazzarella ha anche ricordato di essersi vaccinata durante la gravidanza, dietro suggerimento del proprio ginecologo. Oggi, possiamo dire senza tema di smentita che la vaccinazione contro il Covid delle donne in dolce attesa ha rappresentato uno degli errori più gravi dell’intera stagione pandemica. “Donne incinte usate come cavie”, tuonava infatti Giovanni Frajese all’International Covid Summit del 2023. Gli acidi Rna, infatti, “si accumulano nelle ovaie”. Per non parlare del numero di decessi di neonati partoriti da donne vaccinate, aveva dichiarato, citando i dati del VAERS (Vaccine Adverse Event Reporting System), l’ente americano preposto all’osservazione degli effetti avversi da farmaci: le statistiche hanno evidenziato ben 2.433 decessi fetali registrati in donne alle quali era stato iniettato uno dei farmaci anti-Covid.
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