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Crisanti: “Dobbiamo riaprire ora. Il Green pass? Una scelta politica”

Pubblicato il 21/02/2022 09:48

Un’Italia che chiede disperatamente di ripartire, consapevole di quanto sta accadendo in ogni Stato d’Europa. E un governo, dall’altra parte della barricata, convinto ancora dell’opportunità di insistere con minacce e restrizioni, nonostante i numeri sempre più incoraggianti di una pandemia che oggi fa decisamente meno paura. Tanto da mettersi contro, nelle ultime settimane, gli stessi virologi che fin qui erano stati strenui difensori delle decisioni di Mario Draghi e dei suoi ministri. Andrea Crisanti, per esempio, nelle ultime ore è tornato alla carica: “Il contagio è calato grazie al vaccino e non alle restrizioni, che sono le stesse di 4 settimane fa”. Con queste premesse, il Green pass va letto come “una scelta squisitamente politica e non sanitaria”.

Intervistato da Pietro Senaldi per Libero Quotidiano, Crisanti ha spiegato come la scelta di continuare con il certificato virtuale sia frutto “della determinazione del governo di tenere fino in fondo la linea, dello choc iniziale delle bare di Bergamo e del non voler dare la sensazione che tutto sia finito”. Il virologo ha sottolineato di non aver paura di eventuali riaperture, perché “ormai la gran parte della popolazione è vaccinata e chi non lo ha fatto non è convincibile. Non penso che un Paese democratico possa marginalizzare il 10% della popolazione. La curva è in discesa e questo è il momento migliore per riaprire, non capisco la prudenza del governo”.

Secondo Crisanti, non è comunque ancora possibile affermare con certezza che l’emergenza sia alle spalle: “Quello che si può dire, però, è che con i vaccini e la diffusione del virus controllata abbiamo raggiunto l’immunità di gregge. Però non si sa quanto durerà. Certo, la cosa ottimale sarebbe trovare un vaccino che offra una copertura definitiva, come per le altre malattie infettive”. Quarta dose per tutti? “No, ma le persone anziane e i fragili potrebbero doverla fare”.

Sulle restrizioni, compreso l’obbligo vaccinale per gli over 50, Crisanti ha infine ribadito: “Non hanno senso oggi che il virus sta diventando endemico. Meglio riaprire ora che tra sei mesi, perché così si favorisce il processo che porta il virus ha diventare endemico. Può sembrare un paradosso, ma se tu chiudi fino ad arrivare a contagi zero, poi quando riapri riesplode la pandemia, perché il Covid non è circolato e la popolazione non si è immunizzata abbastanza. Un po’ quello che è successo nell’estate di due anni fa”.

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