Il piano Sanitario nazionale è un documento di 40 pagine, che è stato redatto il 19 febbrario e la cui stesura finale risale al 22 febbraio. Tale documento è stato secretato dal governo: – “il ministro della Salute Roberto Speranza ha continuato a smentire l’esistenza fino a due giorni fa“, riferisce il corriere della Sera- raccoglieva gli studi sui tre potenziali scenari di rischio e metteva a punto le misure necessarie per “garantire un’adeguata gestione dell’infezione in ambito territoriale e ospedaliero senza compromettere la continuità assistenziale”.
Il documento si apre con alcuni «messaggi chiave», il primo dei quali è che la Cina ha dimostrato l’«elevato potenziale epidemico» del virus Sars-CoV-2. Ne consegue che «le misure di contenimento tempestive e radicali sono efficaci nel ridurre l’R0 sotto il livello soglia e nel tenere sotto controllo l’epidemia»
Nel dossier erano ben fissate le priorità: oltre all’attivazione delle tempestive misure di contenimento era indicato come essenziale l’adeguato fornimento di presidi medici di protezione, ma soprattutto una maggiore una disponibilità dei posti in terapia intensiva.
I numeri e le proiezioni erano troppo drammatici e per questo, -“per non spaventare la popolazione” afferma Andrea Urbani, direttore generale per la Programmazione sanitaria del ministero della Salute- era stato secretato dal governo.
Gli ultimi due scenari presentati all’interno del documento erano quelli più significativi in quanto mettevano in risalto la carenza significativa dei posti di terapia intensiva e quindi il collasso del Ssn. Ma il governo ha preferito secretare e “derubricarlo a ‘studio in itinere’ le cui valutazioni erano ‘ipotetiche’ e ‘aleatorie’.
Gli esperti avevano sottolineato inoltre, essendo i reparti intensivi ad alta invasività, come fosse importante dotare queste unità operative di scorte adeguate -tute “coverall”, maschere, shields (scudi, ndr), cappe, guanti e altri presidi nelle diverse misure e taglie- in funzione anche del numero di pazienti previsto.
Il Governo sapeva in largo anticipo cosa stava per capitare e aveva tutti gli elementi necessari per decidere con tempestività la chiusura selettiva dei territori per primi interessati dai contagi. Restano ancora secretati molti verbali redatti dal Comitato scientifico la cui pubblicazione renderà chiaro cosa il governo cercasse di nascondere secretando tutto.