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“Cosa sta facendo la Cia in Ucraina”. Clamorosa news del New York Times. Il percorso verso una guerra globale

Pubblicato il 26/02/2024 10:15

Che gli Stati Uniti si fossero mossi da tempo sul territorio ucraino si sapeva. Le esercitazioni militari della Nato ai confini con la Russia erano state indicate come una delle cause scatenanti dello scoppio del conflitto tuttora in corso. Ma un sorprendente articolo uscito ieri sul prestigioso New York Times ha portato alla luce una dimensione dello scontro che preoccupa in vista del futuro. Perché sembra rivelare una volontà bellica “globale” giù in atto. Il quotidiano newyorchese ha infatti rivelato dell’esistenza di ben 12 basi segrete gestite dalla Cia in Ucraina. Lungo il confine con la Russia. Inoltre, come scrive il NYT, il capo dell’Agencia di intelligence americana William Burns si è recato per la decima volta in Ucraina dal momento dell’invasione russa. Per una “visita segreta” che tanto segreta, a quanto pare, non è stata. (continua dopo la foto)

Ovviamente l’articolo del giornale Usa è stato subito ripreso dalla Pravda, e non fa che acuire i toni dello scontro in atto. Una vera e propria guerra fredda iniziata sottotraccia nel 2016. Quando la Cia addestrò un’unità di forze speciali ucraine d’elite, con il compito di sequestrare droni e apparecchiature di comunicazione russi. In questo modo i tecnici dell’Agenzia d’intelligence statunitense avrebbero potuto studiare le dotazioni militari societiche. E riutilizzarle, anche per violare i sistemi di crittografia di Mosca. Inoltre la Cia avrebbe addestrato un numero considerevole di spie ucraine da utilizzare in Russia, a Cuba e in tutta Europa. Comunque la si voglia vedere, l’insieme di operazioni militari esplicite o segrete dell’alleanza atlantica ai confini del territorio russo somigliano tanto alla preparazione di uno scenario di guerra. Qualcosa a cui si pensava, e sperava, di non assistere più dopo la caduta del Muro di Berlino. (continua dopo la foto)

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C’è un’altra conferma di una strategia che ha sempre più l’aspetto di un’operazione pre-bellica. Infatti sembrerebbe che ora anche la Bielorussa, la Repubblica più convinta nell’appoggio a Putin e al potere centrale moscovita, sia finita nel mirino delle forze Nato. I rumors dicono che gli occidentali stiano mettendo in atto un tentativo di infiltrazione militare in territorio bielorusso. Per il New York Times, l’allerta è sempre più elevata. E in questo già fosco scenario si incastrano le manovre militari congiunte che vedranno impegnate a breve le flotte di Russia, Cina e Iran. La posizione di Pechino in tutta questa situazione rappresenta il punto più spinoso. Perché tutti possiamo immaginare le conseguenze di un’alleanza fra sovietici e cinesi in funzione anti Occidentale. Ma anziché cercare le vie diplomatiche, sembra che anche a Washington si privilegi il punto di vista dei militari. Con conseguenze che potrebbero diventare drammatiche.

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