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Il governo e i suoi 300 commissari: ecco chi sono e quanto ci costano. Cifre da capogiro

Pubblicato il 18/01/2021 17:32

Il più famoso di tutti è senza dubbio lui, Domenico Arcuri. Ma non è solo, è in buona, buonissima compagnia. Se prima di commissari si sentiva parlare solo in tv, e venivano alla mente Montalbano o Poirot, adesso come si sente dire “commissario”, pensiamo subito ad Arcuri (che è commissario a tutto) o a qualche altra poltrona regalata dal magnanimo Conte. Il nostro Paese, infatti, conta ad oggi ben 32 commissari straordinari in capo al governo a cui se ne aggiungono altri 10mila locali. Dal Mose ai mondiali di sci, dai comuni sciolti alle aziende in crisi, dai terremoti al degrado sociale, alle fognature, fino all’emergenza Covid. In Italia c’è un commissario per tutto.

Come racconta Martina Piumatti su Il Giornale, “il costo annuo per lo Stato è un miliardo di euro. In base ai dati delle presidenza del Consiglio dei ministri i commissari straordinari del governo italiano sono 32. Tra questi, troviamo un commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura (Giovanna Cagiostro), uno per la gestione del fenomeno delle persone scomparse (Silvana Riccio), uno con il compito di presiedere il Comitato di indirizzo della Zes nella Regione Calabria (Rosanna Nisticò) e anche un commissario straordinario (Silvia Costa) per gli interventi di restauro e valorizzazione dell’ex carcere borbonico dell’isola di Santo Stefano a Ventotene”.

I restanti 28 commissari sono stati nominati ai sensi di specifiche normative di settore. Tra questi ci sono Domenico Arcuri, commissario straordinario per l’emergenza coronavirus. Marco Bucci, sindaco di Genova e commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte Morandi. Il commissario unico per la progettazione e la realizzazione degli interventi di collettamento, fognatura e depurazione Maurizio Giugni. Paolo Glisenti, commissario per l’Expo di Dubai 2020. C’è anche il commissario per la progettazione e la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero della città di Siracusa (Giuseppe Scaduto), o quello per la messa in liquidazione della società Expo 2015 S.p.a. (Giovanni Confalonieri).

Poi, nella lista figurano anche i commissari straordinari per le grandi opere come il Mose di Venezia (Elisabetta Spitz) e il Terzo valico dei Giovi e il nodo ferroviario di Genova (Calogero Mauceri). “Non ci facciamo mancare nemmeno il commissario per il superamento delle situazioni di particolare degrado di quell’area caratterizzata da una massiva concentrazione di cittadini stranieri (Raffaele Ruberto)”. I gruppi societari in amministrazione straordinaria ai sensi del decreto-legge del 2003 sono 29, per un totale di 53 corrispettivi commissari nominati direttamente dal ministero dello Sviluppo economico (Mise).

“Qui troviamo le grandi aziende come Alitalia (con il commissario unico Giuseppe Leogrande) o Ilva (con i tre commissari Francesco Ardito, Antonio Lupo e Antonio Cattaneo). Mentre i gruppi in amministrazione straordinaria ai sensi del decreto legislativo del 1999 sono 129, da Blue Panorama a Stefanel spa, con altri 185 commissari. Tra questi, però, c’è anche chi somma più incarichi, e quindi più stipendi, come Giuseppe Leogrande, commissario straordinario, di Alitalia, ma anche di Itea, Tecnosistemi, Giacomelli e Blue Panorama”. Ma non è finita.

Ai 32 di governo e ai 238 per le grandi aziende in crisi si aggiungono anche i 92 commissari nominati per i comuni sciolti. Totale: 330 commissari straordinari di nomina governativa. “Se si esclude il super commissario Arcuri e il suo staff di 39 persone, di cui non è dato sapere il compenso, per gli altri, i conti son presto fatti. Lo stipendio dei commissari straordinari è fissato per decreto ministeriale a 100 mila euro lordi annui. Per cui, aggiunti ai 330 di Stato i commissari straordinari locali e quelli delle comunità montane, si arriva a quota 10 mila, il che fa circa un miliardo di euro sborsati dai contribuenti”.

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