L’Unione europea, di fronte a uno scenario internazionale e bellico a dir poco allarmante, alla crisi economica – cui certo non contribuiscono le politiche monetarie e i continui rialzi dei tassi della Bce – e all’emergenza epocale delle migrazioni, non perde di vista il suo obiettivo conclamato: la transizione Green, orientata dal dogma della sostenibilità. E pazienza se, periodicamente, ci troviamo a scrivere di auto elettriche che prendono fuoco (ieri l’ultima vittima). A Bruxelles hanno deciso che la mobilità del futuro dovrà essere elettrica. Ce lo chiede l’Europa. Ecco, dunque, la nuova misura partorita dalle menti più brillanti del Vecchio Continente: a partire dal 2025, gli Stati membri dovranno installare stazioni di ricarica elettrica rapida per auto e furgoni ogni 60 kilometri lungo i principali corridoi di trasporto europei, quelli del cosiddetto Ten-T (Trans-European transport network). La misura è stata approvata in via definitiva dal Consiglio dell’Unione europea sull’Agricoltura tuttora in corso a Bruxelles, nell’ambito del Regolamento per le infrastrutture dei carburanti alternativi e fa parte del pacchetto Fit for 55, che include diverse politiche per contrastare il cambiamento climatico o presunto tale. (Continua a leggere dopo la foto)
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Cosa prevede la nuova imposizione Ue
L’Italia, come la Lettonia, si è astenuta, mentre gli unici Paesi a bocciare la proposta sono stati la Polonia e la Romania. Nello specifico, per i veicoli pesanti, le stazioni di ricarica con una potenza minima di 350 kiloWatt dovranno essere installate ogni 60 kilometri lungo la rete Ten-T, come detto; e ogni 100 kilometri, invece, sulla rete stradale più ampia. La copertura completa della rete dovrà essere approntata entro il 2030. I punti devono essere installati in aree di parcheggio sicure per la ricarica notturna e all’interno dei nodi urbani, per poter servire i veicoli adibiti alle consegne. Infine, a partire dal 2030 dovrà essere realizzata un’infrastruttura di rifornimento d’idrogeno al servizio di auto e furgoni in tutti i nodi urbani e ogni 200 kilometri lungo la rete centrale TEN-T. Sono state date anche indicazioni precise per quanto riguarda il pagamento. Ovviamente, i contanti sono banditi, l’obiettivo futuro è di rendere obbligatorio il POS presso le colonnine di ricarica in Ue: dovrà essere possibile per gli automobilisti pagare con carta di credito o dispositivi contactless, senza necessariamente disporre di un abbonamento. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Una legislazione vincolante”
L’eurodeputata Anna Deparnay -Grunenberg, in quota Verdi tedeschi, nel corso di un’intervista a EURACTIV, ha sottolineato: “Abbiamo bisogno di sistemi di pagamento semplici e intuitivi in modo che tutti possano ricaricare e pagare la propria auto elettrica all’angolo di strada più vicino. Sto sostenendo la possibilità di pagamento con carta e vorrei che fosse ancorata in una legislazione vincolante per tutte le stazioni di ricarica, a livello europeo”. La legislazione promuove anche disposizioni per porti e aeroporti, che dovranno fornire elettricità alle navi e ai velivoli in sosta. Le norme cominceranno a entrare in vigore ad agosto per una piena applicazione a partire dal primo gennaio 2025.
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