Scatti rubati, audio che dovevano rimanere privati e che invece di colpo diventato di pubblico dominio. E ora anche il mistero di una frase carpita al volo dalle labbra di Giorgia Meloni durante l’intervento del leader di un altro partito politico e che sta facendo discutere parecchio. Non c’è davvero di che annoiarsi in questi primi giorni di vita del nuovo governo, segnati già da una lunga lista di episodi che andranno ad arricchire le cronache politiche. Un elenco iniziato con i famosi “foglietti” sui quali Silvio Berlusconi aveva scritto parole non troppo dolci nei confronti dell’attuale premier e, teoricamente, sua alleata, pagine tenute guarda caso a favore di telecamera affinché qualcuno se ne accorgesse. Poi un file audio in cui lo stesso Cavaliere smontava, di fatto, le lettura di Meloni sull’Ucraina, non nascondendo il suo disappunto per il comportamento di Zelensky. (Continua a leggere dopo la foto)
Ora è stata invece Giorgia Meloni a scivolare sulla più classica delle bucce di banana. Neanche il tempo di presentarsi per la prima volta in Aula nelle nuove vesti di premier, infatti, ed ecco che subito la leader di Fratelli d’Italia è stata “pizzicata” mentre pronuncia una parolaccia facilmente riconoscibile dal movimento delle labbra. (Continua a leggere dopo la foto)
Tutto è successo mentre a parlare erano gli esponenti dell’opposizione e, nello specifico, quel Giuseppe Conte incoronato da qualche mese come nuova guida del Movimento Cinque Stelle. L’Avvocato del Popolo stava accusando Fratelli d’Italia di non aver sostenuto il programma Next Generatuon Eu varato dall’Europa per sostenere l’economia degli Stati membri quando, all’improvviso, a Meloni è scappata la parolina di troppo. (Continua a leggere dopo la foto)
Quando improvvisamente la telecamera è tornata su Giorgia Meloni, eccola pronunciare chiaramente l’espressione “che merda”. O forse “che merde”, al plurale, non è dato stabilirlo con certezza. Un messaggio non troppo elegante rivolto agli esponenti pentastellati. Il dubbio rimane, ma il video sembra più che eloquente.
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