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“Posti letto falsi durante il Covid”. Scoppia la bomba: cosa ha scoperto la Finanza: “Ecco le intercettazioni”

Pubblicato il 08/06/2023 12:00
Catanzaro posti letto falsi

Per ora Catanzaro, ma sappiamo bene che la questione ha riguardato tutta Italia. Un’altra tra le infinite zone scure dell’era Covid nel nostro Paese. I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza del capoluogo calabrese, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato seguito questa mattina all’ordinanza con la quale il Gip ha disposto la misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici – e da qualsiasi carica pubblica – per la durata di un anno nei confronti di due dirigenti già in servizio presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Mater Domini” di Catanzaro, indagati per falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Che cosa hanno fatto? Per dirla in parole povere, prima di approfondire nel dettaglio la vicenda, avrebbero “creato” posti letto falsi durante la pandemia. A che pro? È facile intuirlo… (Continua a leggere dopo la foto)
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Catanzaro posti letto falsi

Sulla base degli elementi acquisiti, nella fase delle indagini preliminari, i dirigenti in questione, ossia Giuseppe Giuliano (ex commissario dell’Asp di Catanzaro e attuale commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia) e Matteo Galletta (già direttore sanitario del “Mater Domini” e ora manager del Policlinico Umberto I di Roma) durante l’emergenza epidemiologica avrebbero comunicato in due circostanze alla Regione Calabria un numero non rispondente al vero di posti letto Covid-19 attivabili in 48 ore in area medica presso il campus universitario di Germaneto e presso il presidio “ex Villa Bianca” di Catanzaro; dato numerico rimasto invariato fino alla cessazione dell’emergenza. Con loro sono indagati anche il rettore Giovambattista De Sarro e Caterina De Filippo, all’epoca medico di presidio del Policlinico universitario. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come si legge su Iacchitè, tale dato, successivamente comunicato al Ministero della Salute, integrato con altri valori, costituiva il parametro di riferimento per l’attribuzione del “colore di rischio” alla regione finalizzato a contenere la diffusione del virus. “In particolare, le indagini svolte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catanzaro, anche attraverso accertamenti sul posto e verifiche documentali, hanno permesso di accertare come il numero dei posti letto segnalato fosse superiore a quello materialmente ed effettivamente realizzabile nel termine previsto, a causa della carenza di personale sanitario e delle relative dotazioni strumentali e logistiche”. In altre Asl, invece, è successo che ricoverassero per Covid anche chi stava in ospedale per altro così da poter prendere più soldi. Si spera che anche su questi aspetti la giustizia faccia presto il suo corso. (Continua a leggere dopo la foto)
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Catanzaro, posti letto falsi: ecco le intercettazioni

Secondo il gip che ha convalidato le misure, “tutti nella piena consapevolezza della falsità dei dati, in particolare Giuliano e Galletta, sin dall’inizio d’accordo nel dichiarare posti letto completamente inventati, il cui numero variava a seconda della richiesta formulata dall’organo politico”. Significative le intercettazioni, in cui li si sente dire: “La stessa fesseria gli dobbiamo raccontare Matté. Questa è la versione! Non ce ne sono altre”. Comunicando i posti letto falsi, hanno permesso così alla Regione di non andare in zona rossa. Ecco un altro spaccato di quelli che il governo ci vendeva come “veri dati”. Questa è stata la gestione. E lo stesso è stato per i vaccini e per tutto il resto.

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