Continua a passare il tempo e continua a non vedersi la fine della guerra tra Russia e Ucraina. La parola pace sembra sempre più lontana, e non passa giorno senza notizie sconcertanti su ambo gli schieramenti. Intanto, l’Europa sta nel mezzo, continua a mandare miliardi a Zelensky, paga un prezzo carissimo per la crisi energetica e i cittadini sono quasi ridotti alla fame. Come e quando finirà dunque tutto questo? A spiegare bene le prospettive ci pensa l’esperto Lucio Caracciolo su LaStampa, affermando, senza giri di parole, che “la pace in Ucraina è impossibile”. Secondo Caracciolo, la guerra può finire solo in tre modi: “Collasso russo, collasso ucraino o cessate-il-fuoco per esaurimento di entrambi un minuto prima del loro cedimento strutturale”. Quali sarebbero le cause e le conseguenze di questi tre scenari? (Continua a leggere dopo la foto)
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Spiega Caracciolo nel suo articolo: “Nel primo caso crollerebbe non solo Putin ma forse la Federazione Russa. Nel secondo, insieme a Zelensky sarebbe eliminata anche la Repubblica Ucraina […]. Nel terzo, il grado di distruzione fisica e morale deciderebbe della sopravvivenza di Putin e Zelensky e impegnerebbe per molti anni i loro successori in una ricostruzione da quasi zero. Nessuno dei tre scenari implica negoziato, tantomeno trattato di pace. Solo capitolazione (casi uno e due) o tregua lungo la linea del fuoco garantita da un contingente internazionale”. Poi il direttore di Limes sottolinea un aspetto che ancora forse non è chiaro ai più: “La guerra è al grado strategico uno scontro sempre più diretto fra Stati Uniti e Russia”. Infine, Caracciolo pone l’accento su un aspetto fondamentale: il motivo per cui Biden, in realtà, non vuole che Putin crolli. (Continua a leggere dopo la foto)
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Scrive Caracciolo: “Putin sarà un ‘figlio di puttana’, ma Biden non vuole certo fargli perdere la faccia. Tantomeno vuole perdere la Russia. Il problema è che non sa bene che cosa volere”. Tema nodale in questa guerra, dicevamo in apertura, è il ruolo dell’Europa, che secondo il direttore di Limes sarà comunque chiamata “a pagare prezzi economici e ad assumerci responsabilità di sicurezza di cui preferiamo non avere idea. Far finta di nulla, quasi la partita investisse solo la nostra volontà/capacità di tenere in piedi l’Ucraina aggredita con armi e denari, rischia di provocare uno shock quando dovremo effettivamente pagare la nostra quota di conto […], certo l’America non paga per noi”.
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