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Canone Rai, cambia tutto. Ecco come disdirlo legalmente (sì, ora è possibile)

Pubblicato il 02/05/2023 19:22 - Aggiornato il 08/05/2023 14:55

Si tratta di uno di quei balzelli che gli italiani pagano assai malvolentieri, il Canone Rai, anche per un certo decadimento – piuttosto evidente – della qualità offerta dal servizio pubblico. La grande novità è che il Canone Rai esce ufficialmente (e stavolta è vero, al netto dei precedenti annunci) dalla bolletta dell’energia elettrica e il metodo di pagamento sarà differente, e inoltre lo si può disdire legalmente. Non subito, però. La notizia, tuttavia, viene da una fonte certissima: il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che il Canone Rai sarà espunto dalla bolletta della luce (attraverso la quale, sinora, si paga il Canone stesso con rate bimestrali) a partire dal 2024 e che verrà, dunque, introdotto un nuovo strumento di pagamento a partire dal prossimo anno. Come si ricorderà, la riforma del 2016 voluta dal governo Renzi aveva previsto l’addebito del Canone Rai in bolletta, presumendo la detenzione dell’apparecchio televisivo qualora esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica. Già nel mese di febbraio, ancora Giorgetti aveva dichiarato, come riporta Affaritaliani: “Diventa chiaro che dalla bolletta il canone Rai dovrà uscire e quindi l’anno prossimo bisognerà trovare un altro strumento”. L’Italia in questo modo rispetta gli impegni presi con l’Europa tramite il Piano di ripresa e resilienza (Pnrr), in cui tra le altre cose si diceva che dai costi dell’energia sarebbero spariti tutti gli “oneri impropri”. Il cosiddetto Decreto Energia del governo Draghi, approvato il 13 aprile 2022, già prevedeva, infatti, “misure normative dirette a scorporare il canone Rai” dalla bolletta dell’elettricità. Salvo, poi, confermare l’imposta nella fattura energetica. (Continua a leggere dopo la foto)
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canone rai 2024 bolletta

Per Usigrai, il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico, il rischio ora è che “lo scorporo dalla bolletta si traduca in una nuova corsa all’evasione del canone”. Tornando alla future forme alternative di pagamento, quali sono le ipotesi? Una è già stata esclusa da più parti, ovvero quella di tornare al vecchio sistema del bollettino postale che potrebbe portare a un aumento dell’evasione della tassa. Ad oggi la soluzione migliore sembra essere quella di riscuotere il Canone Rai attraverso la Dichiarazione dei redditi, come deterrente alla evasione del tributo. Un’altra ipotesi allo studio è quella di puntare sulle società regionali, le quali si occuperebbero della gestione degli incassi. Al momento sono esentati dal pagamento del Canone esclusivamente coloro che hanno compiuto almeno 75 anni di età, vivono da soli o in coppia e nell’anno precedente hanno avuto un reddito complessivo — sommando il proprio e quello dell’eventuale coniuge — pari o inferiore agli 8.000 euro. Anche al di fuori di tale platea si può disdire, legalmente, il Canone Rai: si può fare richiesta di esenzione dal pagamento dichiarando di non possedere in casa alcun apparecchio televisivo. Per effettuare la richiesta basta entrare sul sito dell’Agenzia delle Entrate e scaricare l’apposito modello di dichiarazione sostitutiva. (Continua a leggere dopo la foto)
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In questo bisogna dichiarare che la rete elettrica per uso domestico viene utilizzata esclusivamente per la luce e gli elettrodomestici e che nell’appartamento non esiste alcun apparecchio televisivo. La dichiarazione così compilata va poi inviata all’ente governativo tramite l’apposita pagina online che si trova sullo stesso sito dell’Agenzia delle Entrate. Se inviata adesso o comunque entro il 31 giugno, la richiesta l’esenzione riguarderà il secondo semestre del 2023. Qualora invece sia inoltrata a partire dal primo luglio 2023, l’esenzione riguarderà il prossimo anno. Precisiamo che la richiesta di esenzione ha validità annuale, dunque la procedura va ripetuta di anno in anno.

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