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Abolire il canone Rai. La proposta di Paragone: “In Rai parlano soltanto i draghiani. Basta canone!”

Pubblicato il 09/09/2022 09:26

Perché gli italiani dovrebbero continuare a pagare il canone per usufruire dei servizi offerti da una Rai meno libera che mai? Una tv di Stato, almeno sulla carta, che negli ultimi mesi ha prima messo il bavaglio a chiunque abbia provato a sollevare dubbi sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini, poi ha bollato come “pericoloso filo-putiniano” chi ha criticato la gestione della guerra in Ucraina, infine offre spazio soltanto alla celebrazione della figura di Mario Draghi e ai partiti che lo sostengono. A denunciare questa insopportabile situazione è stato, unico in Italia, Italexit di Gialuigi Paragone, che già in passato aveva puntato a più riprese il dito contro i vertici di viale Mazzini.

In passato, Paragone aveva avanzato la proposta di abolire il canone Rai, mossa che avrebbe dato una mano a tante famiglie italiane e allo stesso tempo, eliminando il tetto pubblicitario, avrebbe dato via a una vera e propria concorrenza tra la tv di Stato e gli attori privati del sistema radiotelevisivo. Un’idea che aveva incontrato il favore dei cittadini, come dimostrato da sondaggi molto critici nei confronti della Rai, e che era stata però subito osteggiata dalle principali forze politiche, in primis quel Pd che da tempo fa la voce grossa dalle parti di viale Mazzini.

La conferma delle storture della tv di Stato, per la quale gli italiani sono ancora costretti a pagare il canone, è arrivata nelle ultime ore, quando proprio Paragone ha raccontato di essere vittima di una situazione a dir poco grottesca: per gli esponenti di Italexit non c’è praticamente mai spazio nei talk show politici Rai, ma allo stesso tempo secondo l’Agcom Italexi sarebbe troppo presente. “Evidentemente i partiti che controllano la Rai – ha spiegato il senatore – non vogliono darci visibilità, in un momento in cui stiamo crescendo secondo tutti i sondaggi”.

Succede, allora, che un partito come Azione di Carlo Calenda veda propri candidati finire regolarmente ospiti dei programmi Rai, per lanciarsi in elogi della famigerata “agenda Draghi” e tessere altre, infinite lodi dell’ex presidente Bce. E che invece a Italexit non venga concesso che qualche minuto sparso qua e là. Una disparità di trattamento che conferma, ancora una volta, quanto ingiusto sia far pagare il canone agli italiani in cambio di una tv di Stato messa, in realtà, al servizio solo di certi partiti.

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