È febbraio, ma queste temperature primaverili hanno causato un anticipo di fioritura e alcuni animali si sono risvegliati. Si sono registrate temperature anche di 20° C che hanno svegliato la vegetazione anche 40 giorni in anticipo, ma marzo e aprile potrebbero essere molto freddi. Infatti è probabile che arriveranno delle correnti d’aria gelida, che potrebbero stroncare le fioriture e distruggere i futuri raccolti soprattutto di frutta estiva o invernale. Le perdite è possibile possano attestarsi tra il 60% ed il 90% dell’intera raccolta. Secondo Coldiretti, sulla base dei dati elaborati dal CNR-ISAC, nei mesi di dicembre e gennaio in Italia la temperatura è stata di 1,65 gradi in più rispetto alla media storica.
Con il caldo anomalo e la mancanza di pioggia – spiega in una nota l’associazione degli agricoltori – è già scattato l’allarme incendi mentre un numero crescente di regioni sta facendo i conti con la siccità nelle campagne e con difficoltà per le coltivazioni e nei pascoli per l’alimentazione degli animali. Il clima primaverile, spiega Coldiretti, ha risvegliato in anticipo di almeno un mese 50 miliardi di api presenti sul territorio nazionale che sono state ingannate dal caldo anomalo. “Le temperature sopra i 15 gradi – sottolinea l’associazoone – hanno fatto uscire le api dal milione e mezzo di alveari presenti in Italia, che hanno subito ricominciato il loro prezioso lavoro di bottinatura ed impollinazione ma ora il rischio è che ritorni di freddo possano far gelare i fiori e anche far morire parte delle api”.
Insomma, il caldo insolito potrebbe provocare danni non indifferenti al comparto agricolo. Il clima mite non si fa sentire solo sugli insetti utili ma anche sui parassiti alieni con le alte temperature che – continua la Coldiretti – stanno favorendo la sopravvivenza della cimice asiatica, l’insetto killer dei raccolti che è arrivato dall’Asia ed ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che nell’ultimo anno ha superato i 740 milioni di euro a livello nazionale.
Il caldo porta anche all’allarme siccità, già registrato in alcune regioni come la Sicilia. Secondo quanto detto da Francesco Ferreri presidente di Coldiretti Sicilia: “Quello che stiamo vivendo impone interventi immediati. Se continua così i problemi aumenteranno e dobbiamo essere pronti a fronteggiare l’emergenza con piani adeguati. I danni e le conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti e occorre agire subito per prepararsi ai prossimi mesi”.
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