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Bonafede, 10.000 euro per il volo di Stato da Napoli a Roma. Lo scoop del quotidiano romano

Pubblicato il 25/05/2020 10:12

Mentre le Casse dello Stato italiano non possono permettersi di mettere in campo manovre dalla portata sufficiente per salvare i piccoli imprenditori, in Italia c’è chi per percorrere una tratta ridicola fa spendere agli italiani una cifra esagerata.

Secondo la ricostruzione del quotidiano “Il Tempo”, il ministro Bonafede a bordo dell’aereo di Stato, un Falcon, il 27 febbraio sarebbe decollato da Napoli ed atterrato a Roma. Sui documenti ‘lo speciale spostamento’ risulterebbe motivato da ragioni di “sicurezza”, nei fatti giustificato per poter arrivare in tempo alla “votazione finale della conversione in legge del decreto sulle intercettazioni promosso proprio dal ministro”.

Quel giorno il ministro, che stava partecipando a Napoli a un vertice Italia-Francia, “ha lasciato anticipatamente la sede a Napoli, alle 18.30 circa”, per “essere presente in aula prima del definitivo voto finale sul suo provvedimento previsto per le 20”.

Peccato che alla fine sembrerebbe che Bonafede abbia toppato per ben due volte, ha lasciato inconcluso il meeting a Napoli e non è riuscito a parlare in aula a Roma perchè era stato assente durante le votazioni.

Così quei 10.000 euro che gli italiani avrebbero rimesso di tasca propria per pagare il volo, non sono serviti a nulla, se non a sperperare risorse. E pensare che, come riferisce “Il Tempo”, “il pentastellato ha sempre puntato il mirino sulla casta per gli sprechi della politica è soprattutto per l’uso dei voli blu, con cui però evidentemente dopo due anni al governo oramai ha un buon feeling”. Del resto tutto è in linea con il cambiamento radicale del movimento politico, che come riporta il Corriere della Sera, sta abbandonando gli scontrini e quindi l’obbligo di indicare le spese sostenute.