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“Aumentano i tumori”. Il report choc presentato al ministero della salute è inequivocabile. Eccolo

Pubblicato il 20/12/2022 09:20 - Aggiornato il 23/01/2023 07:51

Nessuno nega che possa essere un caso il boom di malori improvvisi e morti improvvise negli ultimi due anni, per carità. Chissà perché proprio in questi ultimi due anni, però. Qualcuno ha detto che è stato per via del cambiamento climatico, degli sbalzi termici, e così via… Adesso però arrivano altri dati. Quelli relativi all’aumento incredibile di tumori. Tenetevi forte: si parla di +14.100 diagnosi negli ultimi 24 mesi. Un caso anche queste? Forse. Qui però il cambiamento climatico non c’entra. Gli esperti puntano invece il dito contro un generico problema legato agli “stili di vita”. E che avremo fatto mai in questi ultimi 24 mesi (di cui una larga parte chiusi in casa e un’altra parte con le mascherine appiccicate al volto) per peggiorare così tanto e ritrovarci con un incremento oncologico mai registrato prima? Stando a quanto pubblicato nel volume “I numeri del cancro in Italia 2022“, presentato nella giornata del 19 dicembre al ministero della Salute – e frutto della collaborazione tra Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Airtum, Fondazione Aiom, Ons, Passi, Passi d’argento e Siapec – “nel 2022 sono infatti stimati 390.700 nuovi casi, +14.100 in 2 anni”. Va precisato che solo in questa fase post-Covid sono ripresi gli screening di prevenzione, sciaguratamente e colpevolmente interrotti dalle politiche folli di Speranza. Queste sì che hanno contribuito e molto all’aumento di tumori e alla mancanza di cure e prevenzione. (Continua a leggere dopo la foto)

Nel volume gli esperti, si diceva, puntano il dito sugli “stili di vita scorretti: il 33% degli adulti è in sovrappeso e il 10% obeso, il 24% fuma e i sedentari sono aumentati dal 23% nel 2008 al 31% nel 2021”. Chissà se anche nel caso dei sedentari abbia influito e non poco lo smart working e le politiche di chiusura in casa… “La pandemia – rilevano gli esperti – ha determinato nel 2020 un calo delle nuove diagnosi legato in parte all’interruzione degli screening, ma oggi si assiste alla ripresa dei casi di tumori come in altri Paesi europei“. Pesano ovviamente i ritardi nell’assistenza accumulati durante la pandemia. La ripresa dei programmi di prevenzione secondaria e degli interventi chirurgici in stadio iniziale sono di nuovo in ripresa, ma con un colpevolissimo ritardo. (Continua a leggere dopo la foto)

Riferisce il report: “Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2022, è il carcinoma della mammella (55.700 casi, +0,5% rispetto al 2020), seguito dal colon-retto (48.100, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), polmone (43.900, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), prostata (40.500, +1,5%) e vescica (29.200, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne)”. Dall’altro lato, va letta positivamente la ripresa dei programmi di screening dei tumori, tornati ai livelli prepandemici, in particolare quello mammografico raggiunge la copertura del 46% (nel 2020 si era attestato al 30%), per il colon-retto del 30% (era pari al 17% nel 2020) e per la cervice uterina del 35% (era al 23% nel 2020)”. (Continua a leggere dopo la foto)

I dati raccolti durante il biennio 2020-2021 – scrivono gli esperti senza fare alcun riferimento alla vaccinazione di massa, il vero evento che ha segnato i due anni presi in esame – “segnano un momento di accelerazione per lo più in senso peggiorativo per quanto riguarda i fattori di rischio comportamentali per i tumori: si tratta di un dato che non può non destare preoccupazione se si considera che il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitati intervenendo su fattori di rischio prevenibili, soprattutto sugli stili di vita”.

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