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“A un festino con Messina Denaro, agenti e politici”. La testimonianza choc a Le Iene: il racconto

Pubblicato il 31/01/2023 07:41

“Quando l’ho visto, lui era lì seduto con un appartenente alle forze dell’ordine ed uno che fa il medico. Il viso di adesso, era lui là. Quello che ho incontrato alla festa si vedeva che era malato e sofferente. Si è presentato dicendo ‘Ciao sono Andrea’ e aveva ferite post operatorie”. Di chi si sta parlando? Di Matteo Messina Denaro. Una testimonianza incredibile che aggiunge benzina sul fuoco alla vita da latitante del boss. A parlare è Ismaele La Vardera, ex Iena e oggi vicepresidente della Commissione antimafia della Regione Sicilia. E proprio alla sua ex trasmissione rilascia un racconto (da provare) che fa venire i brividi e che andrà in onda nella puntata del 31 gennaio: “Me L’ha detto lui, aveva una ferita fresca…aveva lo stesso occhiale scuro. E si vedeva un occhio difettoso sotto l’occhiale. Sembrava una persona per bene, io ho notato un orologio importante. Aveva scarpa stile Hogan, ma della Hermes, parlava con uno che io conosco che lavora nelle forze dell’ordine”. Ora si sa che il nome Andrea è quello usato negli ultimi anni dal boss, anche in ospedale per sottoporsi alle cure. L’identità gli è stata “prestata” da un suo amico geometra, Andrea Bonafede. Il racconto di La Vardrdera, però, aggiunge altri dettagli. (Continua a leggere dopo la foto)

>>> “Quanto gli resta da vivere”: la verità sulle condizioni di salute di Matteo Messina Denaro

Racconta La Vardera a Filippo Roma che ha raccolto la testimonianza del deputato regionale, subito denunciata agli inquirenti: “Si parla di un Matteo Messina Denaro che frequentava salotti importanti della borghesia e che partecipava come se nulla fosse a dei festini – ha raccontato La Vardera -. Ho denunciato la testimonianza che mi hanno reso al Ros. Il testimone è una persona per bene, che fa una vita normale, che aveva paura di parlare perché le cose che poteva raccontare erano molto delicate e parlavano proprio di quella zona d’ombra che avrebbe potuto proteggere il boss latitante”. Il vicepresidente dell’antimafia siciliana, dunque, ha reso al Ros la testimonianza di una persona che conosce e che aveva paura di esporsi in prima persona. Il testimone ha detto: “Purtroppo, ho molta paura, non mi fido di nessuno. Tu ti fideresti se allo stesso tavolo vedi persone che potrebbero rappresentare la legge insieme a Matteo Messina Denaro?”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nel racconto il testimone ha anche parlato di un politico presente a uno dei festini: “Ad uno di questi eventi c’era anche un noto politico, non un politico qualsiasi, un politico importante“. Continua La Vardera: “Questa persona mi riferisce che ha partecipato più volte a delle feste private. Prima di entrare veniva fatta una specie di perquisizione e non potevi portare all’interno il telefono. Se sei un uomo delle Forze dell’ordine non vai ad una festa privata per fare sniffare gli amici tuoi. Tu lavori per la legge, tu hai questo ruolo importante. Questa cosa mi fa arrabbiare… ho notato che alcuni dei presenti entravano in una stanza. C’era cocaina“. E ancora: “Quelli che erano lì mi si presentano solo per nome, e mi hanno spiegato che chiunque di quelle persone incontrate lì dentro, se io le avessi viste fuori, avrei dovuto far finta di non conoscerle. Tutte persone di classe”. (Continua a leggere dopo la foto)

Stando al testimone si mangiavano ostriche, ricci di mare, c’era anche il Mont blanc, champagne e vini molto costosi. Fino alla mezzanotte c’erano le cameriere normali, poi, dopo, arrivavano le escort. Ragazze di lusso. Si faceva sesso dopo mezzanotte. La Vardera ha chiesto al testimone come fosse arrivato a capire chi era Andrea Bonafede, cioè Matteo Messina Denaro. Questa la replica: “Io sono consapevole che questa cosa che mi è capitata è una situazione più grande di me. Finché non ho visto i giornali però non avevo collegato. Poi quando ho visto il suo viso, l’ho riconosciuto. Lui era lì, a quella festa. Poi, comunque sia, abbiamo parlato e mi ha fatto capire che lì non ci siamo mai visti. ‘Noi non ci siamo mai incontrati. Tu ti fai i fatti tuoi ed io i fatti miei e viviamo tutti felici e contenti'”.

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