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Problemi cardiaci e vaccino, ora è ufficiale. Lo studio israeliano che chiude il dibattito: “Ecco i dati”

Pubblicato il 23/04/2023 11:33

Basta incrociare i dati, quando sono disponibili, e approfondire con metodo scientifico. Esattamente quello che in Italia si rifiutano di fare. Recentemente abbiamo scritto del report britannico sulla coincidenza tra vaccinazioni e mortalità in eccesso, oggi riportiamo uno studio riguardante un allarmante incremento del 25% di problemi cardiaci in soggetti Under 40, ovvero tra i 16 e 39 anni in Israele, correlato ai vaccini contro il nuovo Coronavirus. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature da Christopher Sun e Retsef Levi del celebre Massachusetts Institute of Technology di Boston e da Eli Jafe del Servizio di medicina di emergenza di Israele a Tel Aviv. Commenta Francesco Broccolo, virologo dell’Università di Milano Bicocca, la novità di questo studio è nel fatto che “si basa su dati del mondo reale, non estrapolati dai trial”. La ricerca si è basata sulle richieste arrivate ai Pronto soccorso degli ospedali israeliani in seguito a casi di arresto cardiaco e sindrome coronarica acuta, analizzando altresì le successive diagnosi: il dato, dunque, non è speculativo, ma è basato solo su diagnosi verificate, riguardanti sindromi coronariche acute e arresti cardiaci. La ricerca ha enucleato tre distinti periodi in cui sono giunte tali segnalazioni: il primo, precedente la pandemia di Covid-19, comprende il 2019 fino a febbraio 2020, il secondo corrisponde al periodo della pandemia nel quale non erano ancora disponibili i vaccini (marzo-dicembre 2020) e il terzo va da gennaio a maggio 2021, quando in Israele erano state somministrate le prime e le seconde dosi dei vaccini anti Covid-19. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nel ricordare che Israele è uno dei Paesi più vaccinati al mondo contro il Covid, diamo conto di quel che è emerso. Ebbene, l’impennata del 25% è relativa all’ultimo periodo, quello delle vaccinazioni, quando le chiamate al pronto soccorso da parte di persone giovani, di età compresa fra 16 e 39 anni, per problemi cardiovascolari sono appunto aumentate del 25% rispetto ai due periodi precedenti. Nello specifico, ciò che risulta da tale syudio molto accurato è che il rischio di miocardite è più alto nei giovani vaccinati con mRNA (Pfizer e Moderna) rispetto ai giovani non vaccinati. opo due somministrazioni con vaccinazione eterologa è stato riscontrato un eccesso di miocarditi pari a 27,49 ogni 100 mila soggetti è stato riscontrato un eccesso di miocarditi pari a 5,55 ogni 100 mila soggetti. I risultati sollevano preoccupazioni “per quanto riguarda gli effetti collaterali cardiovascolari gravi non rilevati indotti dal vaccino e sottolineano la relazione causale già stabilita tra vaccini e miocardite”, una causa frequente di arresto cardiaco imprevisto in persone giovani, altresì sane. “I dati riportati in questa ricerca sono in accordo con quanto finora si è osservato in Germania e in Scozia, come rilevano gli autori del lavoro – ancora nell’analisi del professor Broccolo – È un risultato che dovrebbe sollevare l’attenzione da parte dei medici e dei soggetti vaccinati sui segni clinici riportati nella popolazione della fascia d’età compresa fra 16 e 39 anni”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Sicché, si legge nello studio dei ricercatori del MIT di Boston e del medico israeliano, “È stata rilevata una corrispondenza fra la somministrazione dei vaccini anti Covid e l’aumento del 25% delle chiamate per problemi cardiovascolari, da parte di giovani e adulti fra 16 e 39 anni, arrivate alle strutture di pronto soccorso in Israele fra gennaio e maggio 2021, rispetto ai periodi pre-pandemia e pre-vaccini”. I ricercatori e autori dello studio hanno suggerito la necessità di non trascurare il fenomeno, ma bensì di indagarne a fondo le possibili cause.

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