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“Scomparse le carte dell’accordo”. Scandalo Pfizer, la clamorosa rivelazione in Israele: “Ci hanno usato come cavie”

Pubblicato il 24/12/2022 11:19 - Aggiornato il 25/12/2022 09:34

Un accordo sparito nel nulla, a conferma dei tanti, troppi misteri che ancora oggi circondano la produzione e la distribuzione dei vaccini anti-Covid. In queste ore si è infatti accesa una forte polemica in Israele per le dichiarazioni del ministero della Salute guidato da Nitzan Horowitz, che ha dichiarato in tribunale di “non trovare più” l’intesa stretta ormai due anni fa con il colosso farmaceutico Pfizer per l’acquisto delle dosi. L’affare era stato concluso alla fine del 2020, quando il governo israeliano aveva concordato con l’azienda la cessione di vaccini in via prioritaria in cambio dei dati epidemiologici relativi alla popolazione. I documenti relativi all’intesa, però, “non sono stati trovati”, come dichiarato dall’avvocato dell’ufficio del procuratore Ahava Berman, a nome del ministero della Salute. I fogli, insomma, sembrano spariti nel nulla. (Continua a leggere dopo la foto)

Documenti, quelli scomparsi, che secondo la testata israeliana i24news comprendevano anche delle clausole ancora oggi mai rese note: “Nell’accordo era stato lasciato spazio alle firme dell’allora direttore generale del ministero della Salute Hexi Levy e di un’altra persona di Pfizer, il cui nome è stato oscurato. Le rispettive firme non erano però presenti. Il Dipartimento del ministero della Salute dice di non sapere, quindi, se l’intesa sia stata poi firmata o meno”. (Continua a leggere dopo la foto)

Quando Israele e Pfizer avevano trovato un accordo, i cui dettagli sono sempre rimasti segreti, una parte della stampa aveva subito sollevato problemi relativi alla privacy dei cittadini, preoccupati del fatto che l’azienda farmaceutica potesse mettere le mani sui dati sensibili di chi nel frattempo aveva deciso di sottoporsi alla somministrazione. Inoltre, alcuni media avevano sostenuto che la popolazione israeliana avrebbe fatto “da cavia” per capire la reale efficacia e sicurezza dei vaccini anti-Covid. (Continua a leggere dopo la foto)

Anche dalle nostre parti, il copione sembra lo stesso: la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha rifiutato di rendere noto il contenuto degli sms che aveva scambiato con i vertici Pfizer e che, secondo la stampa, sarebbero stati fondamentali per il raggiungimento dell’intesa sull’acquisto di vaccini. I dettagli di quell’affare non sono mai stati resi noti, come nel caso di Israele.

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