di Domenico Armillei.
Secondo i dati dell’Agenzia internazionale sull’energia si stima che gli edifici esistenti siano responsabili di oltre il 40% del consumo totale di energia primaria nel mondo e del 24% delle emissioni globali di biossido di carbonio. Ciò comporta i cambiamenti climatici con effetti anche sulla salute umana. Investire in una casa sostenibile oggi non è più particolarmente oneroso.
Lo Stato offre a tal fine numerosi incentivi fiscali con i vari bonus, che possono arrivare anche ad un rimborso totale della spesa.

Si percepisce un entusiasmo fortissimo degli italiani, da nord a sud, di aderire al Superbonus 110% (entro 30 Giugno 2022 sarà difficile che milioni di persone interessate ad aderire riusciranno a farlo) e poter rendere la propria casa a impatto zero, ma è innegabile che questo importante incentivo abbia aumentato in modo esponenziale la voglia e la propensione delle persone a voler concretizzare l’idea di un’abitazione sostenibile a tutti gli effetti.
Per la ristrutturazione della casa sostenibile si intende adottare soluzioni progettuali, costruttive e impiantistiche (che abbinate ne fanno un prodotto edilizio di nuova generazione) in grado di contenere le dispersioni energetiche garantendo comunque alti standard di efficienza.

Il Superbonus 110% crea realmente i presupposti per una rivoluzione energetica?
- La detrazione fiscale al 110%, oggi è una concreta possibilità, in alcuni casi azzerando il costo dell’investimento iniziale a totale vantaggio dell’ambiente e del portafoglio.
Cosa rende una casa ecologica e sostenibile?
- Salubrità e comfort degli spazi, utilizzo di materiali naturali, efficienza nell’evitare sprechi, capacità di ridurre consumi e rispetto dell’ambiente.
Cosa fare per realizzare una ristrutturazione sostenibile?
- Scegliere materiali di buona qualità, che durino nel tempo e che quindi non necessitino di spese di manutenzione future.
- Riduzione dei rifiuti spesso si decide di sostituire i materiali vecchi, questa soluzione non è mai l’ideale per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente (riparare anziché sostituire).
- Finestre di nuova generazione in alluminio a taglio termico, la resa di questi serramenti è ottima assolutamente riciclabile e crea un impatto ambientale nullo.
- Corretto smaltimento dei rifiuti.
Tutto questo è possibile solo se il Governo adotta modifiche al decreto rilancio:
- Semplificazione sui documenti da produrre.
- possibilità di condonare piccole difformità quali chiusure di caldaie, portici aperti, tettoie ecc….
- accesso alle banche per cessione del credito di imposta, da parte di molte microimprese.
- possibilità di un SAL ad inizio lavori del 10 o 20%, dando ossigeno alle imprese.
Questo sicuramente porterebbe oltre a dare ossigeno ad un settore quello Edile ed il suo indotto in forte crisi; ed iniziare in modo concreto a riqualificare il patrimonio Edile residenziale Italiano, rivolto a quelle abitazioni con classe energetica bassa, che determinano un forte impatto sull’ambiente in termini di riscaldamento, elettricità e gas.