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Cina, la psicosi fa più morti del virus: 27 morti sul bus che li trasportava verso la quarantena. Le assurde immagini

Pubblicato il 19/09/2022 21:17

Sono ben 27 le persone sono morte e altre 20 sono rimaste ferite a causa di un incidente che ha coinvolto un autobus utilizzato per (de)portare alcune decine di cittadini in un centro di quarantena sanitaria. A fare le spese della «Tolleranza Zero» utilizzata dalla Cina per i contagi da Covid-19 è stato un gruppo di abitanti della provincia del Guizhou. Il mezzo si è rovesciato poco dopo le due di notte, domenica, in una zona isolata tra le montagne della prefettura di Qiannan. Le autorità locali hanno riferito che era carico di persone inviate verso «un luogo dove sarebbero state poste in quarantena a causa dell’epidemia».
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Secondo quanto si apprende, le autorità non hanno comunicato se le persone coinvolte fossero positive al coronavirus, o contatti di casi accertati, o semplici abitanti di un comprensorio dove era stato individuato un caso. Tanto basta, infatti, per scatenare la deportazione verso centri di isolamento, senza appello e senza tampone, in ossequio all’utopica ed assurda linea «Zero Covid» seguita a tambur battente dal governo centrale del Dragone.
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Poco dopo la divulgazione della notizia è scoppiata la polemica sul web: tra i sei milioni di abitanti della provincia sudoccidentale del Guizhou sono stati rilevati negli ultimi tre giorni circa 900 casi, un terzo di quelli dell’intera Cina. Un numero comunque assolutamente esiguo rispetto alla totalità della popolazione. I post sui social media appaiono colmi di rabbia e risentimento, perché nei tre anni di pandemia, i decessi ufficiali per Covid nel Guizhou sono stati solo due, mentre il disastro stradale di ieri ha ucciso ben 27 persone.
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«Siamo tutti su quel bus», «La prossima potrebbe toccare a noi» hanno scritto su Weibo dei contestatori della linea del Partito-Stato. Una donna che sostiene di essere la figlia di una delle vittime del bus ha scritto: «Mia madre era restata a casa dall’inizio di settembre, non era andata da nessuna parte se non per farsi fare il tampone prescritto dalle autorità, ma all’improvviso sono venuta a prenderla e l’hanno caricata su quel bus per la quarantena». «Sì, tutti noi rischiamo di finire su un autobus così triste e terrificante», si è letto in un altro post. La censura è intervenuta cancellando ogni riferimento all’hashtag #BusGuizhou. Dopo alcune ore, il governo della provincia ha ammesso che «ci sono delle lezioni da apprendere da quanto è successo nella notte, bisogna esaminare le condizioni della quarantena e il trasporto delle persone, oltre a quelli della sicurezza stradale».
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Un altro cittadino ha ricordato la sua esperienza di evacuato verso un centro di quarantena: «dodici ore di trasporto, pressati uno vicino all’altro, senza poter scendere per andare al bagno, senza aprire i finestrini né l’aria condizionata fino all’arrivo». È diventata virale una foto (sopra) scattata al veicolo prima che si ribaltasse, nella quale si vedono persone sigillate in tute bianche sanitarie, simbolo della psicosi che ha avvolto l’intera Cina a causa dell’insensata gestione del Partito.

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