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“Lasciala stare!” Difende la ragazza, ma per lui finisce malissimo. Le città ostaggio della violenza

Pubblicato il 16/12/2023 22:32 - Aggiornato il 18/12/2023 10:03

Per una singolare, ma significativa, coincidenza solo oggi diamo conto di tre episodi di cronaca che vedono protagonisti dei cittadini marocchini. Abbiamo appena pubblicato la notizia dello squilibrato che ha dato fuoco al presepe, originando il rogo in una chiesa del milanese; ora dobbiamo riportare, purtroppo, altri due episodi, avvenuti a Prato e a Piacenza: le città fuori controllo non sono solo le metropoli, anche i centri più piccoli sono oramai ostaggio di una certa microcriminalità. Cominciamo dal triste accadimento di Prato perché è assai simbolico di quella cultura patriarcale che viene denunciata dalle femministe nostrane solo quando pare riguardare gli italiani, laddove è invece strutturale in una – largamente dominante – interpretazione dell’Islam. L’evidente fallimento della società multietnica e della presunta integrazione. Una cultura, se vogliamo definirla tale, che vede la donna come un mero oggetto di proprietà, privata dei diritti e dell’indipendenza, completamente asservita a logiche tribali, nel silenzio dei progressisti e dei sedicenti “buoni” di casa nostra. (Continua a leggere dopo la foto)
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ragazza in pericolo viene aggredito

I fatti di Prato

Un uomo di 73 anni, nella cittadina toscana, ha deciso di non voltarsi dall’altra parte allorché ha assistito a un vero e proprio pestaggio da parte di un 24enne marocchino, che stava selvaggiamente picchiando una sua coetanea. Con un casco da motociclista. L’uomo, un pensionato, ha invitato il giovane a smetterla e, per tutta risposta, con lo stesso casco di cui sopra è stato colpito in pieno viso, mentre all’aggressione assistevano sua moglie e i nipotini. Inutile dire che, vigliaccamente, il marocchino si è poi dato alla fuga, mentre il cittadino pratese ha riportato una profonda lesione al volto e all’orbita oculare. È stato, dunque, operato d’urgenza al bulbo oculare presso l’Ospedale Santo Stefano, ed è stato fortunato: ha anche rischiato di perdere un occhio. Infine, incrociando le risultanze dei filmati delle videocamere di sorveglianza della zona, il 24enne è stato individuato e tratto in arresto. Su di lui gravano già numerosi precedenti legati allo spaccio di droga.
A Piacenza, invece, un uomo originario anch’egli del Marocco ha danneggiato il Pronto soccorso dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto, minacciando il personale. Da poco scarcerato, dopo aver trascorso sette anni in carcere per tentato omicidio, l’uomo era peraltro accompagnato dalle Forze dell’ordine, ma neppure questo ha rappresentato un deterrente capace di placare la sua rabbia. (Continua a leggere dopo la foto)
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Terrore a Piacenza

Era accompagnato dai poliziotti, nella struttura sanitaria, per gli accertamenti preliminari all’esecuzione del decreto di espulsione che è stato emesso nei suoi confronti, poiché non in regola con il permesso di soggiorno. A scatenare la sua rabbia, l’attesa in Pronto soccorso: pretendeva di farsi visitare per primo. Dapprima le urla e gli insulti, pure agli altri pazienti, per poi minacciare i sanitari e danneggiare un’ambulanza parcheggiata. Ha anche danneggiato gli interni della struttura, sfasciando pure una bombola di ossigeno. Ora, dovrà rispondere delle accuse di violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Inutile sottolineare il panico e il timore degli altri pazienti, già provati per le loro condizioni, e del personale sanitario. Lo straniero, apprendiamo dal portale di cronaca locale ilpiacenza, è poi tornato al Pronto soccorso, per gli accertamenti di cui abbiamo scritto e che sono finalizzati alla sua espulsione dal nostro territorio, ma questa volta era scortato da sei agenti.

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