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“C’era sangue dappertutto”, ragazzo disabile pestato e rapinato. È allarme microcriminalità: città nel caos

Pubblicato il 30/10/2023 16:25 - Aggiornato il 31/10/2023 13:38

Milano, un tempo ritenuta la capitale morale del nostro Paese o anche la Milano da bere, è oggi cambiata e non per gli scintillanti grattacieli che ne fanno una “città europea”, qualsiasi cosa significhi, ma per la recrudescenza di episodi di criminalità e microcriminalità, questi ultimi non meno gravi dei primi. Già l’approdo alla Stazione Centrale restituisce il senso del degrado e della pericolosità in cui è sprofondata: tra le città fuori controllo, di cui ci occupiamo da un po’, ha un triste primato. La storia che stiamo per raccontarvi assomiglia a tante altre ma, a ben vedere, il furto di uno smartphone questa volta assume una valenza ancora più odiosa. Andiamo con ordine. Il malcapitato si chiama Mihai, ha 33 anni, è di origini romene e vive da diversi anni a Milano con la famiglia. Mihai soffre del morbo di Wilson: una malattia rara che determina l’accumulo di rame nei tessuti e, tra le numerose conseguenze, comporta una condizione di mutismo pressoché totale la necessità di nutrirsi tramite un sondino collegato allo stomaco. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il triste racconto dei fatti

Anche la corporatura assai gracile lascia intendere che sia una persona molto fragile. Eppure, questo non ha dissuaso i ladri che gli hanno portato via, con lo smartphone, un pezzo di vita: il ragazzo, dicevamo, non parla e usava lo smartphone esattamente per relazionarsi con il mondo circostante. I fatti sono avvenuti alla stazione della metropolitana di piazzale Abbiategrasso verso la mezzanotte, qui è stato avvicinato da un ragazzo che chiedeva qualche moneta. In un impeto di generosità, pur non avendo spicci con sé, Mihai ha preso il telefono in mano per scrivere al mendicante che non aveva nulla da dargli. Di recente ha sviluppato una passione per fare foto e video e per questo la sua famiglia gli aveva regalato il telefono cellulare, un modello tra i più ricercati e costosi, ma soprattutto il suo principale modo per comunicare con gli altri. Il messaggio digitato era: “non ho spicci, mi dispiace”. Ed è a quel punto che il (finto) mendicante prova a strapparglielo di mano, strattonandolo. Anche se il disabile 33enne era, in un primo momento, riuscito a divincolarsi, purtroppo è stato pedinato, inseguito e raggiunto da due complici dell’aggressore: “Inizio a correre – racconta nella denuncia, riportata dal Corriere della sera – verso la mia abitazione ma dopo alcuni minuti mi raggiungono in via Agilulfo, in zona Stadera, non parlano, solo mi colpiscono con calci e pugni su viso e corpo, infine mi rubano il telefono”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Una città allo sbando

Alcuni residenti si sono accorti dell’aggressione, che ha lasciato il povero Mihai stordito e insanguinato, e hanno allertato i soccorsi. “C’era sangue dappertutto”, ha riferito una donna della zona. Il referto dell’Ospedale San paolo, dove è stato condotto il ragazzo recita: “traumi al volto e agli arti superiori, con numerose ecchimosi ed escoriazioni”. Sempre da Milano, abbiamo già scritto nella sola giornata di oggi dei residenti di Corso Como, che si sono dovuti organizzare da soli, assumendo delle guardi private, per proteggersi e dell’assurda incursione in una scuola di Rho di ragazzi mascherati e armati di petardi e fumogeni.

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