Vai al contenuto

Allarme furti per la nuova tecnica per silenziare gli allarmi. Ecco come i ladri entrano in casa

Pubblicato il 25/02/2024 12:50 - Aggiornato il 25/02/2024 12:56

La tecnica è sempre la stessa, evidentemente efficace, e con il “trucco dello schiumogeno” la banda è riuscita a terrorizzare per mesi la Genova-bene: i furti erano concentrati per lo più nel lussuoso quartiere collinare di Albaro. Almeno dieci colpi sono stati messi a segno nel modo che ora vedremo e solo l’ultimo furto nella villa di un imprenditore è valso un milione di euro, tra contanti e gioielli. Il blitz della squadra mobile del capoluogo ligure ha portato all’arresto di due cittadini albanesi, presunti membri della cosiddetta gang dello schiumogeno e alla scoperta di parte delle refurtive in un garage in zona Marassi, ma in libertà ci sono ancora gli altri eventuali complici e, soprattutto, i basisti. Dunque, è meglio non abbassare la guardia e conoscere il modus operandi dei ladri, una sorta di “firma”.  (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Rischio incendio, Mercedes richiama 250mila auto. I modelli

banda dello schiumogeno silenziano allarmi

La tecnica

Per disinnescare gli allarmi sonori in case e ville, dunque, viene adoperata una speciale schiuma che rende inoffensivo anche il più sofisticato sistema di segnalazione. Il resto, poi, i topi d’appartamento professionisti lo facevano con flessibile e fiamma ossidrica, capaci di aprire anche le casseforti più robuste. Per la precisione, i ladri per non far suonare l’allarme iniettano una sostanza poliuretanica, solitamente usata nell’edilizia, all’interno della sirena che generalmente si trova sopra i portoni di ingresso. Basta un’iniezione di poliuretano per silenziarla: la schiuma ne spegne il suono, sicché i soliti ignoti possono scassinare la serratura senza essere scoperti. In questo modo neppure l’applicazione installata sugli smartphone dei padroni di casa, per controllare l’immobile da remoto, invia alcuna notifica di effrazione. Nel garage di Marassi, leggiamo su Il Secolo XIX, c’era un vero e proprio prontuario di attrezzi, compresi i binocoli a infrarossi, determinanti per spiare le vittime ma anche bombole, fiamme ossidriche, arnesi atti allo scasso e ogni genere di utensile necessario per mettere a segno un furto in abitazione. All’interno della macchina su cui viaggiavano i due albanesi, è stata trovata parte dell’ultima refurtiva: centocinquantamila euro in contanti, Rolex da collezione, diamanti e oro per un valore complessivo superiore al milione. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Frode miliardaria”, via alla class action contro la banca Barclays

banda dello schiumogeno silenziano allarmi

Caccia ai basisti

Inoltre, nello stesso box nel quartiere di Marassi i malviventi nascondevano altra refurtiva, ovvero centinaia di migliaia di euro in gioielli e contanti ai quali la polizia sta cercando di dare un proprietario. In manette sono finiti Ervin Ziaj di 35 anni, residente da tempo in Italia, e Mentor Smaci Pantisano di 39 anni. Il primo è un operaio che risiede in Italia da molti anni; il secondo si sospetta che fosse in Italia, “in trasferta” per così dire, per partecipare ai colpi. Infine, poiché le vittime dei furti erano sempre via, in vacanza o per lavoro, allorché venivano perpetrate le effrazioni, è caccia ai basisti e altri eventuali complici.

Potrebbe interessarti anche: “Cacciato per 7 Euro”. Il dramma di un commesso è lo specchio dei nostri tempi. Cosa è successo