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Auto aziendali, triplicano le tasse. Arriva la stangata per lavoratori e dipendenti: saranno in 2 milioni a pagare. Cosa cambia

Pubblicato il 01/11/2019 10:05 - Aggiornato il 18/11/2019 15:12

Nelle Legge di bilancio del governo giallorosso spunta una stangata che triplica le tasse sulle auto aziendali e va a colpire due milioni di dipendenti. I quali si sono subito messi sul piede di guerra. Dal punto di vista dei conti pubblici la misura impatta per circa mezzo miliardo di euro. Oltre alla stangata per i dipendenti, anche le società (comprese quelle di noleggio) subiranno un aumento fiscale.

Senza contare il colpo subito dal settore automotive, considerando che le auto aziendali costituiscono il 40% delle nuove immatricolazioni. Chi è che sarà maggiormente colpito? Coloro che possono beneficiare di un’auto aziendale, concessa dai propri datori di lavoro, come benefit non monetario del proprio stipendio.

In poche parole, la nuova norma prevede che le auto aziendali pesino per il 100% del loro valore sul reddito di chi non rientra nelle categorie citate, anziché il 30%. La differenza rispetto al passato sarà notevole, e lo si vede da una simulazione riportata dal Corriere: un dipendente con un reddito annuo di 40mila euro dovrà pagare oltre 2mila euro di tasse in più all’anno su una Punto 1.4.

Stretta anche su camion, autobus e pullman inquinanti: nella bozza della manovra vengono eliminate, dal prossimo anno, le agevolazioni sul gasolio commerciale per l’autotrasporto per i mezzi fino a euro 3 (attualmente sono esclusi quelli fino a euro 2). Dal 2021 la stretta riguarderà anche i mezzi euro 4, che non potranno più usufruire dell’accisa agevolata.

Ma alla fine di una giornata di polemiche politiche e critiche degli operatori del settore, mentre già le imprese iniziavano a fare i conti sul suo impatto, la stretta fiscale sul “fringe benefit” ai lavoratori dipendenti legato all’uso privato delle auto aziendali è stata allentata. Dunque, se nelle prime ipotesi divenute pubbliche il valore tassabile dell’uso privato del mezzo aziendale saliva dal 30% al 100% del costo chilometrico calcolato dall’Aci nelle sue tabelle ufficiali su una percorrenza annua di 15mila chilometri, ora viene annunciata una rimodulazione.

Non verrà eliminata la stangata, ma la attenua per la maggior parte dei dipendenti. Per quanto è stato lasciato trapelare, la rimodulazione creerebbe tre fasce di modelli. Il passaggio al 100% viene lasciato solo per le “vetture superinquinanti”. Non è chiaro se questa espressione sia riferita alle emissioni nocive o a quelle di CO2. In ogni caso, l’aumento ci sarà, eccome.

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