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L’Ue ci costringe a ristrutturare casa mentre Parigi e Berlino se la ridono. Le regole, come sempre, non valgono per tutti

Pubblicato il 27/01/2023 09:23 - Aggiornato il 30/01/2023 16:47

L’Italia in ginocchio, mentre Germania e Francia se la ridono. Una scenetta ormai abituale, in quest’Unione Europea regina delle ingiustizie e delle disuguaglianze, che potrebbe purtroppo ripetersi presto. Tutta colpa dell’ormai famosa direttiva di Bruxelles sulle “Case Green“, destinata a pesare tantissimo sulle nostre finanze: fino a 59 miliardi di euro l’anno, quasi tre punti percentuali di Pil. Il doppio, conti alla mano, della manovra finanziaria varata per il 2023. Una mazzata che colpirà il nostro Paese in misura molto maggiore di altri. Il motivo? Semplice. Come spiegato da Libero Quotidiano, il 60% degli immobili italiani si trovano nelle classi energetiche G e F, quelle che l’Ue vorrebbe mettere fuori legge. Edifici che andranno ristrutturati, per assecondare le volontà dei tecnocrati europei, entro il 2030. La situazione, a Berlino e Parigi, è invece molto diversa. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’Ue ci impone l’obbligo ristrutturazione casa, altri Stati se la ridono

In Francia, gli immobili che rientrano nella categoria G e F sono soltanto il 17% della Francia, in Germania addirittura il 7%, al netto della quota residuale rappresenta dalle prime case di proprietà. Mentre al nostro Paese servirà, insomma, un ammontare spaventoso di risorse per adeguarsi al nuovo diktat di Bruxelles, altrove i problemi saranno minimi. Tanto che, mentre da noi è subito esplosa la polemica, Berlino e Parigi non si sono mostrati affatto contrari a questa ennesima imposizione europea.
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Secondo la direttiva Ue, tra l’altro, dopo aver ristrutturato tutti gli edifici non più considerati a norma entro il 2030, subito bisognerà fare i conti con una nuova scadenza: prima del 2033 gli immobili residenziali dovranno infatti essere almeno di fascia D. Secondo l’associazione costruttori Ance, per adeguarsi serviranno 40 miliardi di euro soltanto per gli edifici residenziali, altri 19 per gli immobili strumentali. Stime, tra l’altro, considerate “prudenti”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ue obbligo ristrutturazione casa

Sempre stando all’Ance, ogni anno andranno realizzati almeno 215mila interventi di riqualificazione, molti di più dei 359mila fatti da quando, a luglio 2020, è stato introdotto il Superbonus 110. Per capire se alla fine questa follia prenderà davvero piede non resta che attendere marzo, quando la direttiva approderà a Strasburgo. L’approvazione potebbe arrivare in estate, seguita dal processo di recepimento degli Stati membri: solitamente un anno o poco più, poi se non ci saranno sorprese l’Ue ci chiederà ancora una volta di obbedire.

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