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“Incriminato”. Bomba Trump negli Stati Uniti: cosa è successo all’ex presidente e la sua immediata reazione

Pubblicato il 02/08/2023 09:31 - Aggiornato il 02/08/2023 09:54
Trump incriminato assalto Congresso

Un nuovo ciclone politico si abbatte sugli Stati Uniti: Donald Trump è stato incriminato per la terza volta. Se condannato, rischia un massimo di 55 anni di reclusione. E mentre i suoi gridano al complotto giudiziario per estrometterlo dalla corsa per le prossime elezioni, nella serata del 1 agosto è arrivata la notizia dell’incriminazione federale. Al centro di tutto c’è il famoso “assalto al Congresso” del 6 gennaio 2021. Si legge nelle motivazioni che viene dunque incriminato per il tentativo – insieme ai suoi alleati – di sovvertire il risultato elettorale del 2020 e restare al potere nonostante la vittoria di Joe Biden. In tutto sono quattro i capi d’accusa contestati all’ex presidente Usa. Nel documento di 45 pagine, c’è incluse anche la “cospirazione per commettere frode” ai danni degli Stati Uniti, per sottrarre potere agli elettori e cospirazione per ostacolare le procedure governative. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come riporta il Corriere, Donald Trump, secondo l’accusa, “ha usato mezzi illegali per negare voti legittimi e sovvertire i risultati elettorali”. E ancora: “Era determinato a restare al potere” pur avendo perso le elezioni. Al centro di tutto il famoso assalto al Congresso Usa. Sarà ora la giudice del tribunale federale di Washington, Tanya Chutkan (nominata nel 20214 da Barack Obama), a presiedere il processo. Trump è stato già incriminato due volte: a Manhattan nel caso di pagamenti alla pornostar Stormy con l’accusa di l violazione alle leggi elettorali; e dal dipartimento di Giustizia in un altro caso per aver trattenuto a Mar-a-Lago documenti top secret ostacolandone la restituzione (cosa che però ha fatto anche Biden).
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Trump incriminato per l’assalto al Congresso: la sua reazione

Donald Trump viene dunque incriminato nuovamente – guarda caso – mentre è ampiamente in testa su ogni rivale per la nomination repubblicana nella corsa alla Casa Bianca del 2024. E infatti l’ex presidente ha accusato i procuratori e pure Joe Biden di cercare di interferire con le elezioni attraverso “l’ennesima falsa incriminazione. Perché non lo hanno fatto due anni e mezzo fa? Perché hanno aspettato così tanto?” ha domandato sul suo social Truth. “Perché volevano farlo nel bel mezzo della campagna elettorale. Questo è un comportamento riprovevole da parte di un procuratore!”. Poi in un messaggio video ha rilanciato: “Nel 2024 vinceremo la Casa Bianca e renderemo l’America ancora grande. Non ho dubbi su questo”.

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