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“Inquinano troppo!” L’elenco degli elettrodomestici che l’Europa vuol farci sostituire (a nostre spese)

Pubblicato il 31/07/2023 16:25 - Aggiornato il 31/07/2023 17:19

Il livello pervasivo di controllo e di assurde imposizioni che l’Unione europea sta mettendo in atto, sacrificando sull’altare della nuova ideologia green i suoi cittadini, raggiunge picchi prossimi al delirio. Ora, Bruxelles ci dice anche se il “nostro” frigorifero o la “nostra” caldaia le stanno bene oppure no. Non stiamo scherzando, anche se ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere. L’obiettivo dell’Unione europea è di eliminare ogni elettrodomestico inquinante (inquinante quanto può esserlo un frigorifero, ovvero infinitamente meno delle grandi industrie, anche europee, per non parlare della Cina). In principio furono le auto a benzina e diesel, le quali dal 2035 dovranno praticamente sparire perché non a norma, e non è neppure il caso di rammentare i numerosissimi episodi di autocombustione delle auto elettriche, la “mobilità del futuro”; poi arrivarono le case delle quali, con ingentissimi costi, dovrebbe essere ottimizzato l’efficientamento energetico per via della nota direttiva Epb; adesso persino gli elettrodomestici. In definitiva, dovremo abituarci a cambiare molto del nostro modo di vivere. L’Unione europea continua ad accelerare sul Green Deal, ovvero una lunga teoria di folli obblighi estesa a tutti i Paesi membri Ue. (Continua a leggere dopo la foto)
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Gli elettrodomestici da “rottamare”

Già più volte abbiamo scritto delle caldaie a gas, le prima che finiscono sotto la scure della folle tecnocrazia comunitaria: non saranno più in vendita dal 2029, e tra il 2025 e il 2026 non saranno nemmeno più disponibili gli incentivi per il loro acquisto. Incentivi che, però, resteranno disponibili per l’installazione di tecnologie alternative sostitutive. Seguiranno, con passaggi graduali, le cucine a gas, che verranno rottamate dalle cucine a induzione, meno inquinanti e che, peraltro riducono i tempi di cottura: lo abbiamo scritto in apertura che oramai siamo prossimi al delirio, o forse abbondantemente oltre. Veniamo, ora, ai condizionatori che, in questi giorni, stanno rinfrescando un po’ di noi. Anche questi rappresentano un problema per gli eco ansiosi (come si dice nella neolingua europea) di Bruxelles? Sì, certo: i condizionatori si basano sull’utilizzo degli idrofluorocarburi, tra i maggiori responsabili delle emissioni di gas ad effetto serra, come si legge sul portale Investireoggi. L’obbligo di sostituire questa tipologia di impianti scatterà a partire dal primo gennaio 2024. Dunque, se la prossima estate – che probabilmente sarà “la più calda di sempre”, come non mancano di ripeterci ogni anno – vorremo rinfrescarci, dovremo tirare fuori il portafoglio e sostituire l’impianto, ce lo chiede l’Europa. Analogamente ai condizionatori contenenti gas fluorurati, la Ue imporrà anche l’obbligo di sostituire i frigoriferi più inquinanti, a partire da quelli che presentano, anch’essi, i famigerati gas fluorurati. (Continua a leggere dopo la foto)
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Inquina di più un frigorifero o una fabbrica?

Ora, torniamo a domandarci se le cause principali del cambiamento climatico, sul quale peraltro diversi scienziati non allineati nutrono più di un dubbio, ovvero le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili, siano da ricercare nei nostri frigoriferi o, piuttosto, nelle industrie e nelle fabbriche di alcuni Paesi non intaccati dalle direttive green di Bruxelles.

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