Ancora una notta di paura nel Napoletano: la zona dei Campi Flegrei è stata infatti colpita da una nuova scossa di terremoto, la più violenta tra quelle che hanno spaventato la popolazione in questi giorni. La magnitudo è stata di 4.2 e il sisma, che si è verificato intorno alle tre e mezza di notte, è stato avvertito in maniera chiara anche in molti quartieri di Napoli. Come spiegato dal Messaggero, l’ipocentro è stato localizzato a circa 3 km di profondità. Per fortuna, nonostante il forte spavento, non sembra che ci siano stati danni a cose e persone. Tante le testimonianze di utenti che, una volta passato lo choc, hanno voluto raccontare in rete cos’è successo in quei minuti concitati. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Il mio letto volava” ha scritto un utente su Twitter, commentando il posto dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). “È stata fortissima, mi sto sentendo male” ha aggiunto successivamente un altro. E ancora: “Non ce la faccio più, sta succedendo tutti i giorni”. L’intera zona dei Campi Flegrei, infatti, è al centro di uno sciame sismico, con la scossa di stanotte che è stata tra le più forti registrate nelle ultime settimane. (Continua a leggere dopo la foto)
A Napoli molti residenti sono stati svegliati dalla scossa, che è durata diversi secondi. Prima della violenta scossa nella notte, sempre nella zona dei Campi Flegrei ne erano state registrate altre di minore entità, con una magnitudo intorno al 2/2.2. A causa del terremoto, la circolazione ferroviaria è stata momentaneamente sospesa a Napoli, per verifiche tecniche sui treni. (Continua a leggere dopo la foto)
Come spiegato dal Messaggero, in questi giorni nei Campi Flegrei si sta riproponendo quello che è successo all’inizio degli anni Ottanta, ossia un aumento delle sismicità, legata alla dinamica del vulcano in profondità ad alcuni chilometri. L’Ingv ha spiegato: “Stiamo monitorando minuto per minuto l’evoluzione ma non siamo in grado di prevedere quel che può accadere, certamente ci stiamo avvicinando a una situazione di crisi come quella, appunto, di 40 anni fa. Dobbiamo quindi prestare la massima attenzione”.