Non bastassero le difficoltà nel mettere insieme la squadra di governo, con i veti incrociati dei partiti che tengono ancora vuote alcune caselle chiave, nel centrodestra è esploso in queste ore il caso “appunti”. Quelli scritti su un foglio di carta dal leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e mostrati, secondo i maligni, volontariamente all’occhio delle telecamere presenti in Aula. E nei quali si legge: “Giorgia Meloni . Un comportamento 1. supponente 2. prepotente 3. arrogante 4. offensivo. Nessuna disponibilità al cambiamento. È una con cui non si può andare d’accordo”. Parole non proprio al miele, quelle rivolte dal Cavaliere alla futura premier. Che non ha, ovviamente, gradito. (Continua a leggere dopo la foto)
Il contenuto di quel pezzo di carta un po’ stropicciato è venuto alla luce poco dopo l’elezione, già tesissima, di Ignazio La Russa a presidente del Senato, avvenuta senza i voti forzisti. Come raccontato dal Corriere della Sera, l’appunto doveva rimanere privato ma è stato fotografato nella cartelletta che Berlusconi teneva sul suo banco, nell’aula del Senato: cartelletta su cui gli occhi di tutti sono stati puntati durante lo scontro verbale tra lo stesso leader di Forza Italia e La Russa. (Continua a leggere dopo la foto)
Nell’appunto appaiono alcune parole che sono state cancellate: un altro pesante aggettivo dedicato al comportamento della leader di Fratelli d’Italia, e premier in pectore (“5. ridicola”) e una riformulazione dell’ultima frase: da “nessun cambiamento” a “nessuna disponibilità al cambiamento”. Meloni ha cercato di nascondere la tensione di fronte ai giornalisti (“Non ho niente da dire”) salvo aggiungere poi, come uno sfogo impossibile da trattenere: “Tra quelli elencati da Berlusconi manca un punto: che non sono ricattabile”. (Continua a leggere dopo la foto)
Nelle carte di Berlusconi era contenuta anche una proposta di ministeri per esponenti di Forza Italia. Almeno 3, da quanto ricostruito, quelli indicati per Licia Ronzulli: Politiche europee, Turismo e Rapporti con il Parlamento. Tutte proposte poi bocciate, però, da Giorgia Meloni, al culmine di un confronto descritto come molto teso dalla stampa. Unico nome sul quale la leader FdI avrebbe dato l’ok è quello di Tajani agli Esteri. Per il resto, bocciatura totale della linea forzista. Con Berlusconi che, su tutte le furie, potrebbe ora meditare altre vendette dopo il mancato supporto all’elezione di La Russa.
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