La demonizzazione del contante passa anche da qui: spariscono, nei piccoli centri come nelle grandi città, gli sportelli bancomat da cui poter prelevare le banconote, una impresa praticamente impossibile in alcune delle aree più impervie. In termini statistici, dal 2012 al 2022, la disponibilità di sportelli è calata del 12%, ovvero 5.210 bancomat in meno. E, contestualmente, gli sportelli bancari sono diminuiti addirittura del 36,16%. Per la precisione, se nel 2010 gli sportelli bancari in Italia erano 34.036, dieci anni dopo il numero è sceso a 24.321.Tale tendenza è frutto del combinato tra due fenomeni, ovvero la marginalizzazione del posto “fisico” in cui si fanno le operazioni bancarie, dunque lo sportello bancario, e la tendenza sempre più accentuata ai pagamenti digitali. Inutile ricordare che questa che la Repubblica, naturalmente, individua come tendenza “ineluttabile” è il frutto di iniziative come quella relativa al pagamento attraverso il Pos, anche solo per un caffè, con relativi costi di gestione e commissione in carico all’esercente. Di fatto un regalo alle banche stesse. La riduzione dell’uso del contante, l’aumento dei pagamenti digitali e l’arrivo di nuovi servizi fintech inducono le banche a chiudere gli sportelli o gli sportelli chiudono per incentivare l’uso dei pagamenti digitali, viene da chiedersi? (Continua a leggere dopo la foto)
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Nuove chiusure in arrivo
I punti vendita collegati elettronicamente alle banche sono passati, ancora tra il 2012 e il 2022, da un milione e mezzo di esercizi a 3,4 milioni. In definitiva, le operazioni si fanno sempre di più online e in giro ci sono sempre meno filiali. L’exploit del cosiddetto e-commerce ha fatto il resto. Ma, pensiamo al caso di una persona anziana poco avvezza alla tecnologia o ai cambiamenti, o ai residenti di un piccolo paesino in cui non vi sia uno sportello: come faranno? Secondo uno studio della FABI, la Federazione Autonoma Bancari Italiani, in Italia ci sono più di 4 milioni di persone senza accesso diretto a una banca, il 7% della popolazione totale. Sono gli abitanti dei 3.062 comuni nei quali non sono più presenti filiali bancarie, qualcosa il 38% del totale dei comuni italiani. Frattanto il gruppo Ing Bank ha già chiuso dal primo luglio delle proprie 63 casse automatiche sparse sul territorio, al contempo riducendo le filiali da 30 a 23. Anche Deutsche Bank, uno dei colossi europei del risparmio, ha deciso di ridurre il numero degli sportelli chiudendo, entro la fine dell’anno, 150 filiali. Ancora in accordo con lo studio della FABI, la “desertificazione bancaria” colpisce prevalentemente il Sud e le isole, dove i cittadini che vivono in territori privi di filiali sono pari al 10,7% del totale. Al Nord la percentuale scende al 6% mentre al Centro è solo del 3,2%. La regione in cui la situazione è più critica è la Campania, dove gli abitanti che non possono contare su uno sportello bancario sono 699mila, pari al 12% della popolazione. La Calabria, invece, è la regione con più residenti in territori non coperti da filiali: il 28,8%. (Continua a leggere dopo la foto)
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L’exploit dell’Internet banking
Infine, la Abi, l’Associazione Bancaria Italiana, ha rilasciato i dati secondo cui nel 2008 solo il 27% dei clienti utilizzava l’Internet banking e nessuno il mobile banking, mentre ora il 64% dei clienti adopera tali canali. Eppure, ancora una volta, poniamo il tipico esempio della persona anziana che non abbia dimestichezza con la tecnologia: non rischia di essere tagliata fuori?
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