C’è stato un tempo in l’Austria Felix era il faro della civiltà europea, e dobbiamo nuovamente guardare verso Vienna per ricevere notizie in dissonanza con la narrativa dominante che appiattisce qualsivoglia riflessione critica. In un’epoca in cui l’uso del contante viene disincentivato in ogni modo (qualcuno ricorderà che in epoca Covid se ne propose addirittura la abolizione come “fonte di contagio”), Vienna resiste. L’Austria è tra quei pochi Paesi nei quali attualmente non esiste alcun limite al contante e dove sono di meno i pagamenti digitali, salvaguardando il “contante”cash” – in particolare per i pagamenti di piccola entità. All’opposto, in Svezia è possibile, per l’esercente e per le imprese, rifiutare di accettare contanti, privilegiando le transazioni contactless. Inoltre, la tendenza verso i pagamenti digitali, come abbiamo scritto altrove, sta portando nel nostro Paese a una “desertificazione bancaria”, con la drastica diminuzione degli sportelli bancomat e la chiusura delle filiali. Rivoluzionarie, dunque, appaiono le parole e le proposte del cancelliere austriaco, Karl Nehammer: “Pagare in contanti è un diritto che dovrebbe essere sancito in Costituzione“, ha detto il cancelliere in una conferenza stampa con cui ha annunciato un emendamento, poiché, ha notato, “i pagamenti contactless con carta diventano più popolari nella Unione europea“. (Continua a leggere dopo la foto)
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Das Taschengeld für das Kind. Die eiserne Reserve zu Hause. Das Geld im Börserl für alle Fälle. Allein in Österreich werden jedes Jahr 47 Milliarden Euro an Bankomaten behoben und im Schnitt trägt jeder Österreicher 102 Euro Bargeld bei sich. Bargeld spielt in unserem Alltag eine… pic.twitter.com/8zplGJANND
— Karl Nehammer (@karlnehammer) August 4, 2023
“Proteggere il contante in Costituzione”
I pagamenti elettronici devono essere un’opzione e non l’unica modalità di pagamento: non sono (teoricamente) stati introdotti per discriminare, bensì per ampliare le possibilità di pagamento. Sicché “Il contante gioca un ruolo importante nella nostra vita quotidiana – ha scritto su Twitter Nehammer – Ed è per questo che io, in qualità di Cancelliere di questa Repubblica, mi impegno a garantire che il contante sia protetto costituzionalmente come mezzo di pagamento”. Il cancelliere ha, dunque, incaricato il ministro delle Finanze, Magnus Brunner, di concretizzare il suo annuncio, collaborando con altri ministeri. Nehammer, che appartiene al partito conservatore dell’Ovp (che, a sua volta, governa in una coalizione con il Partito dei Verdi di sinistra), ha poi specificato che nel Paese il 67% dei pagamenti inferiori a 20 euro viene pagato in contanti, aggiungendo altri dati: “Solo in Austria, ogni anno vengono prelevati 47 miliardi di euro dagli sportelli automatici. In media, ogni austriaco porta con sé 102 euro in contanti”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il piano in tre mosse
Ecco, dunque che lo stesso Karl Nehammer ha presentato un piano, di cui leggiamo su il Giornale, che prevede tre punti: in primo luogo inserire il “diritto al contante” nella Costituzione; poi, pensare nuove norme sul contante; infine, imporre l’obbligo per la Banca nazionale austriaca di fornire il flusso di cassa necessario. A settembre è in programma una riunione tra rappresentati del governo, dell’industria e della banca centrale per attuare il progetto, ha ribadito Nehammer.
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