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Renzi di nuovo indagato: con chi e per cosa. Altre due tegole giudiziarie sull’ex premier

Pubblicato il 14/07/2021 09:02

Nuovi guai per Matteo Renzi che risulta indagato dalla procura di Roma, insieme al manager dei vip Lucio Presta, per finanziamento illecito ai partiti. La vicenda riguarda il documentario su Firenze, “Firenze secondo me”, che Renzi, con la casa di produzione Arcobaleno 3 della famiglia Presta (l’amministratore è Niccolò, figlio di Lucio, anche lui indagato), ha realizzato. Come ricostruisce Repubblica, il documentario andò in onda “su Discovery Channel con scarsissimi risultati di pubblico: il 2 per cento. Per i Presta non era stato un buon affare, visto che Discovery aveva pagato appena 20mila euro. Per Renzi sì che aveva intascato 454 mila euro per il documentario”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ora la procura di Roma e gli uomini del nucleo di Polizia valutaria della Guardia di finanza ipotizzano che, dietro il cachet per quel documentario, ci sia in realtà altro: “Un finanziamento illecito al Renzi politico, appunto, essendo la cifra troppo alta. E una serie di reati fiscali contestati ai Presta per ‘prestazioni mai effettuate’: in questa maniera, infatti, avrebbero frodato l’Iva”. (Continua a leggere dopo la foto)

Nei giorni scorsi i finanzieri hanno effettuato una perquisizione a casa dei due Presta, nella società Arcobaleno sequestrando alcuni documenti che potrebbero essere utili alle indagini. Scrive ancora Repubblica: “L’indagine è partita da una segnalazione della Uif, l’Antiriciclaggio di Bankitalia, del dicembre del 2019. Parte di quel denaro, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, sarebbe servito a Renzi per ripagare il prestito di 700mila euro che aveva ricevuto dalla signora Anna Picchioni, vedova dell’imprenditore Egiziano Maestrelli, per comprare la villa di Firenze (1 milione e 350mila euro per 285 metri quadrati) dove oggi l’ex premier vive”. (Continua a leggere dopo la foto)

Renzi ha sempre rivendicato la regolarità dell’operazione spiegando che il prestito era stato ripagato grazie ai guadagni extra: gli introiti da conferenziere. E la realizzazione del documentario, appunto. “Secondo la Finanza, però, la cifra ricevuta da Presta è assolutamente fuori mercato. Ed è spiegabile appunto soltanto come un finanziamento dell’imprenditore all’attuale leader di Italia Viva. Per questo a Presta vengono anche contestati i reati fiscali. (Continua a leggere dopo la foto)

In più, come racconta oggi La Verità, c’è anche un’altra indagine nei confronti di Renzi, per un convegno ad Abu Dhabi. Si tratta di un’operazione che risale al 17 gennaio 2020, quando sul conto della società arrivò un bonifico da 75.000 euro proveniente da una società di marketing e comunicazione guidata da Anthony Scaramucci. Ovvero l’organizzatore del convegno ed ex consulente di Donald Trump.

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