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I ‘falchi del nord’ smascherano la bugia di Conte: “Soldi Ue sono prestiti non regali”

Pubblicato il 25/05/2020 10:23

Il governo dice talmente tante bugie che alla fine arriva persino a crederci. Hanno annunciato il “Recovery Fund” come la manna dal cielo, come lo spirito europeo ritrovato, come la bandiera della solidarietà innalzata da Merkel e Macron. E hanno ripetuto come un mantra “a fondo perduto”. Non si tratta di prestito, quindi, ma di soldi che la belle e dolce Europa ci regala. Peccato, però, che le cose non stanno assolutamente così. Basta infatti tenere conto di un semplice documento dei “rigoristi del nord” per stracciare il Recovery Fund nella parte in cui prevede 500 miliardi di sussidi “a fondo perduto ai Paesi europei più colpiti dal Covid”. Cioè l’Italia per prima. Olanda, Austria, Danimarca e Svezia strappano il patto tra Macron e Merkel.

“Non possiamo essere d’accordo – scrivono – con qualsiasi strumento che porti alla mutualizzazione del debito o a un significativo aumento del bilancio dell’Unione”. Il contropiano dei “frugali” – racconta Tommaso Ciriaco su Repubblica – arriva “giusto in tempo per mettere pressione sul piano sul Recovery Fund che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, pubblicherà mercoledì. Nel testo, i quattro propongono invece un Emergency Recovery Fund basato sui ‘prestiti da restituire’ e comunque da subordinare a ‘un forte impegno alle riforme e al quadro finanziario’, dal sapore rigorista”.

“Una recessione così dura richiede proposte ambiziose come il Recovery Fund. Il documento è inadatto, serve più coraggio dalla Commissione europea”, fa sapere il ministro italiano Enzo Amendola. “La lettera dei falchi del Nord – commenta ancora Ciriaco – non contiene cifre e sembra una reazione obbligata al patto sui 500 miliardi tra Macron e Merkel”. Peccato, però, che convinere Olanda, Svezia, Danimarca e Austria non sia cosa semplice. E l’Europa continuerà a naufragare come ha sempre fatto, arrovellandosi in lotte intestine, perdendo tempo e senza dare risposte concrete ai cittadini che ne hanno davvero bisogno.

Conte, dal canto suo, si troverà costretto a giocare al ribasso, chiamando a destra e a manca per ribadire che l’Italia userà le risorse a fondo perduto per “riformare il Paese, senza perdere di vista gli equilibri di bilancio”. Ed ecco qua che con la formula degli “equilibri di bilancio”, il Paese si ritroverà con il cappio al collo.

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